
Xabi Alonso Immagine | Ansa
Possiamo entusiasmare la gente e i tifosi del Real Madrid”. Questo era il biglietto da visita di Xabi Alonso il giorno in cui ha assunto la guida dei blancos. Beh, la partita contro l’Al Hilal, un pareggio per 1-1 che non compromette comunque il cammino nel Mondiale per Club, ha chiarito che l’allenatore ha ancora bisogno di tempo per cambiare il volto del Real.
Un Real ancora in embrione
Il pareggio con l’Al Hilal lascia in eredità un Real ancora in embrione. La squadra è lontana parente, e non potrebbe essere altrimenti, visto l’esiguo tempo a disposizione, dall’idea di gioco di Xabi Alonso che al Bayer Leverkusen ha abituato a giocare con il pallone e il cronometro per sfiancare gli avversari. Nella stagione del titolo, ha avuto il 61,8% di possesso palla, in questa appena conclusa è sceso di due punti percentuale (59,4%). Alla prima con il Real è andato sotto nel possesso: solo il 45% e il gol è arrivato in contropiede. Non esattamente, insomma, la proposta di calcio dell’allenatore basco. Ci sono ancora molte cose da perfezionare, ma è stato solo il primo vero test, con pochissimo tempo o allenamento per mettere a punto il sistema di gioco.
Xabi Alonso e le prime scelte
La prima uscita al Mondale per Club ha anche evidenziato alcune scelte. L’undici titolare scelto è stata una chiara dichiarazione d’intenti. Fin dall’inizio, Xabi Alonso ha optato per un 4-3-3, con Vinicius e Rodrygo schierati come ali, unita all’idea di utilizzare Bellingham come centrocampista puro. Una scelta per certi versi sorprendente e alla luce dei fatti neanche troppo convincente. Nessuno dei “tenori” ha giocato una prestazione brillante. Indiscutibilmente, Bellingham ha coperto molto campo, ma è altrettanto innegabile che in quella posizione abbia meno impatto sulla partita. I numeri non mentono: dei tre centrocampisti titolari, l’inglese è stato quello meno coinvolto per numeri di palloni giocati.
La scoperta di un numero 9: Gonzalo García
A conti fatti, Xabi Alonso non ha trovato la vittoria, né la partita, ma forse si ha scoperto di avere un centravanti. Gonzalo García. Il tecnico ritiene di avere in rosa un calciatore da prima squadra, un’alternativa a Mbappé ma non solo, considerando che il francese potrebbe essere dirottato nel 4-3-3 al ruolo di esterno. Le prime risposte, sono arrivate: ha segnato, si è portato a casa il trofeo MVP e si è saputo ritagliare il proprio spazio, togliendo le castagne dal fuoco a un Real ancora sfasato. Resta da capire se il ragazzo abbia un futuro alla Casa Blanca o sarà mandato in prestito considerato che arrivano richieste da mezza Liga. La sensazione è che Alonso ci punti.