
Kenan Yildiz Juventus Immagine | Ansa
La Juventus, come l’Inter, chiude il suo mondiale per club agli ottavi di finale che prosegue dunque senza italiane. Il Real Madrid è una montagna troppo alta da scalare per i bianconeri di Igor Tudor che deve affrontare la prima spina della sua rosa e fare i conti con il caso Yildiz.
Yildiz, una sostituzione maldigerita
Partita equilibrata, poi quando l’energia è calata, è emersa la differenza di caratura tecnica fra le due squadre. Il Real Madrid è più forte e ha meritato di vincere. La svolta della partita, al netto del gol decisivo di Gonzalo Garcia (profilo molto interessante da seguire e che con Xabi Alonso potrebbe anche trovare spazio) è nella sostituzione di Yildiz. Il calciatore ha mostrato ancora una volta qualcosa in più degli altri, non ha preso benissimo la decisione di Tudor e non si è neanche impegnato a nasconderlo. A giudicare dalla reazione dei tifosi bianconeri, Yildiz è in buona e abbondante compagnia: più di qualcuno, anche lontano da Miami si è chiesto perché sciogliere le briglie al talento del ragazzo e poi richiamarlo in panchina.
Tudor, alcune scelte non convincono
Una scelta, quella dell’allenatore, che non ha pienamente convinto. Sicuramente la Juventus vista con il Real Madrid è comunque la bella copia rispetto a quella che ha rimediato la manita dal City, ma la gestione Tudor continua a lasciare in eredità interrogativi e perplessità. Il cambio di Yildiz priva la squadra della imprevedibilità necessaria per ribaltare la sfida. Curiosa anche la scelta, sul calar della partita, quando con una Juventus a trazione interiore a caccia disperata del pari, Tudor chiama dalla panchina Gatti lasciando in panchina Vlahovic, che non si starà comportando come si deve ma è e resta un possibile asset da non svalutare. Anche questi sono elementi da portarsi in Italia.
Dove e come ripartire
I limiti bianconeri, al netto di impegno e orgoglio che devono comunque far parte del bagaglio tecnico di un professionista che gioca per la Juventus, sono i soliti: il gol subito è da matita blu, Gonzalo è liberissimo in area di rigore senza marcature. Il reparto offensivo non riesce a trovare la via del gol. La Juventus fatica a segnare così come Tudor a cambiare modulo: i bianconeri restano tutti i 90’ uguali a sé stessi. Anche se Vlahovic non è al massimo della condizione, forse era il caso di riempire l’area di rigore piuttosto che svuotarla. E in ogni caso questa squadra così come è non sembra in grado di inserirsi stabilmente nella lotta scudetto con Inter e Napoli a meno che non si inseriscano elementi di spessore. Il primo colpo, Jonathan David, è vicino così come Osimhen.