Portogallo, serata da incubo: Ronaldo out e partenza a rilento

Il Portogallo, nella seconda giornata di qualificazione al prossimo europeo, affrontava la Serbia con l’obiettivo di riscattare il pareggio all’esordio con l’Ucraina. All’Estádio da Luz arrivava una nazionale forte del pareggio, in amichevole, contro la Germania; i ragazzi di Krstajic cercavano un’altra impresa per iniziare nel migliore dei modi il loro cammino verso Euro 2020. Alla fine è uscito fuori un pareggio; risultato negativo per i campioni d’Europa in carica che salgono a quota due in classifica. Per Santos è stata una serata da dimenticare visto l’infortunio capitato a Cristiano Ronaldo. E’ proprio il caso di dire “oltre al danno la beffa“.

Portogallo, bisogna cambiare marcia

Due partite in casa che avrebbero dovuto portare sei punti, indirizzando fin da subito il girone. I 198 minuti, recupero incluso, contro Ucraina e Serbia hanno dimostrato le difficoltà di una nazionale a cui sembra mancare sempre qualcosa per fare il definitivo salto di qualità. A nulla è servito il ritorno di Cristiano Ronaldo; il fenomeno bianconero sperava di vivere serate completamente diverse e invece, mentre nella prima partita non è stato preciso, contro i serbi si è dovuto arrendere ad un problema muscolare che mette in apprensione il Portogallo ma soprattutto la Juventus. Mentre a Torino si aspetterà l’esito degli esami, Santos dove obbligatoriamente far cambiare marcia alla sua nazionale; il momentaneo terzo posto rende determinante la sfida del prossimo sette settembre (a giugno André Silva e compagni saranno impegnati nella fase finale della Nations League) in casa della Serbia.

Cosa deve cambiare Santos?

Queste prime due partite hanno mostrato le difficoltà del Portogallo nel fare gioco; contro l’Ucraina si è cercato costantemente Ronaldo sperando nel colpo del campione. La Serbia, invece, ha messo in luce i problemi di scardinare una difesa ben messa in campo. In Nations League l’obiettivo principale dovrà essere trovare un’identità di gioco per evitare di fallire la qualificazione europea. Troppo presto per creare allarmismi? Probabilmente si ma i primi due segnali non sono incoraggianti.

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