
Luciano Spalletti Immagine | Ansa
Archiviata la Nations League, dopo l’eliminazione ai Quarti di finale contro la Germania, l’Italia inizia il cammino verso il Mondiale 2026: Azzurri nel Gruppo I, girone da cinque squadre, con Norvegia, Israele, Estonia e Moldavia, già impegnate a marzo nelle prime due giornate. Gigio Donnarumma, neo campione d’Europa con il PSG, ha parlato da capitano, spiegando che al Mondiale ci si deve arrivare tutti insieme, ma non sarà una passeggiata. Anzi.
Italia, obbligata ad arrivare prima nel girone
L’allargamento del torno a 48 squadre induce a un certo ottimismo, ma occhio perché la realtà è ben diversa. Le 55 squadre europee sono state divise in 12 gironi, da quattro e cinque squadre. Solo le prime classificate potranno accedere alla fase finale del torneo. Dunque, al netto del cambiamento del format della kermesse iridata, per l’Italia cambia zero. O arriva prima nel girone o dovrà passare attraverso le forche caudine degli spareggi. E i play off, decisamente, sarebbero da evitare se non altro per la capacità di agitare fantasmi. Qualora l’Italia arrivasse dietro la Norvegia, dovrebbe affrontare una delle dodici seconde più le quattro vincitrici dei gruppi di Nations League che non hanno già centrato direttamente la qualificazione in un mini torneo da quattro squadre con semifinale e finale a marzo 2026. Meglio non pensarci.
Norvegia, una nazionale in ascesa da anni
Se ci si deve preoccupare della Norvegia, ha detto Arrigo Sacchi, commissario tecnico divisivo come pochi, l’Italia è nei guai. La tradizione, di certo, ha un suo peso, ma l’azzurro è sbiadito da tempo, fatto salvo l’exploit a Euro 2021. La Norvegia non è la Spagna o l’Argentina, occupa il #38 nel ranking ma è fra le nazionali maggiormente in ascesa negli ultimi anni. Ben 79 le posizioni recuperate dal 2016. È altrettanto vero che la nazionale scandinava è riuscita a centrare una qualificazione mondiale solo in tre occasioni in 117 anni di storia, grazie al contributo di elementi come Riise, Flo e Solbakken, oggi commissario tecnico con una media punti più che dignitosa: in 44 gare ha raccolto 24 vittorie, 9 pareggi e 11 sconfitte (media punti 1.84).
Norvegia, corsi e ricorsi che sorridono agli azzurri
Affrontare la Norvegia è comunque un elemento che perlomeno è di buon auspicio per cercare di tornare a giocare un mondiale. A tal proposito, l’ultima volta che gli azzurri hanno incrociato i norvegesi in un girone di qualificazione alla fase finale di un mondiale, risale al 2024, ovvero a 21 anni fa. Corsi e ricorsi storici che fanno sognare a occhi aperti. Quel girone di qualificazione spalanca le porte alla partecipazione del mondiale del 2006. E a voler proprio cimentarsi in esercizi di ottimismo esagerati, in quel gruppo c’è anche, come oggi, la Moldova. In quella occasione la nazionale di Marcello Lippi chiude al primo posto con 23 punti, distanziando di cinque proprio la Norvegia, piegata a sua volta dalla Repubblica Ceca negli spareggi.