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Le riscosse europee delle nazionali sottovalutate

Dando una rapida occhiata all’albo d’oro degli Europei, non possono sfuggire alla nostra attenzione le vittorie di nazionali parecchio sottovalutate. Spesso però, più che selezioni sottovalutate, si parla di veri e propri exploit calcistici. In questo articolo analizzeremo 3 nazionali che durante l’esistenza di questa splendida competizione, si sono regalate il trofeo con delle vittorie più uniche che rare.


DANIMARCA -1992-

La vittoria danese nel 1992 ebbe davvero dell’incredibile. In generale quella edizione dell’Europeo fu una delle più movimentate e strane. Il tutto è causa di uno scacchiere geopolitico flagellato da guerre e nuove indipendenze in tutta Europa. Fortunatamente la competizione si svolse in Svezia, nazione che da secoli ha una stabilità sociale invidiabile; ma torniamo ora alla nostra Danimarca.

I bianco-rossi, in teoria, non avrebbero nemmeno dovuto partecipare ad una competizione che, a causa di soltanto due gironi, fu avara di grandi squadra. La stessa Italia rimase eliminata nelle qualificazioni. Lo stesso trattamento sarebbe dovuto essere applicato anche alla Danimarca, che fu protagonista tuttavia di uno dei colpi di fortuna più grandi della storia del calcio. Giunta seconda nel girone qualificatore, dietro alla Iugoslavia, venne ammessa alla fase finale a causa dello scoppio della guerra dei Balcani. L’Italia, nel frattempo, aveva sperato ad una situazione simile grazie alla nuovissima indipendenza di Estonia, Lettonia e Lituania dall’URSS. Tuttavia, il paese sovietico, non rinunciò a partecipare agli Europei, iscrivendosi come CSI, ovvero Comitato Stati Indipendenti.

Nei gironi di Euro ’92, ancora una volta la nazionale scandinava venne baciata dalla fortuna. Nel girone con Francia, Inghilterra, ed i padroni di casa della Svezia, riuscì clamorosamente e rocambolescamente a passare il turno ai danni dei Bleus e dei Tre Leoni. I risultati di quel magico e stranissimo girone restano famosi anche al giorno d’oggi, dato che nessuno avrebbe mai pensato di vedere Francia ed Inghilterra eliminate da Svezia e Danimarca. La beffa per francesi ed inglesi si fa ancora più grande, se si da un’occhiata all’ultima giornata del girone. Dopo due turni infatti la Svezia si trovava a 3 punti (era ancora valida la regola di 2 punti per vittoria, 1 per pareggio). Francia ed Inghilterra erano appaiate a 2 punti ciascuno, in virtù di due doppi pareggi, mentre la Danimarca arrancava ad 1 punto.

Neanche a dirlo, nell’ultimo turno successe il patatrac. La Svezia vinse ai danni dell’Inghilterra, in rimonta, con gol all’82esimo di Brolin. Così fece anche la Danimarca, che si impose sulla Francia per 2-1 con un gol del discusso Lars Elstrup. La conseguenza di queste partite fu una qualificazione di Svezia e Danimarca, per la gioia di tutti i bookies.

La fortuna dei danesi continuò anche nelle semifinali. Il sorteggio disse che era tempo di Danimarca-Olanda, e gli Oranje, muniti di Koeman, van Basten, Bergkamp e tantissimo altro talento, si avvicinarono con sicurezza alla partita. Il risultato? La Danimarca strappò la vittoria ai rigori dopo un pirotecnico 2-2 con gol di Rijkaard all’86esimo. Basta leggere il nome dell’attaccante che fallì il rigore nella lotteria per l’Olanda per capire in che situazione si trovavano i danesi: Marco van Basten.

Giunti alla finale, e carichi come non mai, i danesi non fallirono il colpo. Questa volta non vennero aiutati in particolar modo dalla fortuna, dato che per battere l’appena unificata Germania di Brehme, Sammer, Effenberg e Klinsmann, è evidente che un po’ di talento lo devi pur possedere!

 

 


GRECIA -2004-

Una delle più famose e contestate vittorie della storia è quella della Grecia nell’edizione del 2004. Il format della competizione era molto diverso rispetto al già citato Euro 1992, e di conseguenza più lungo.

La Grecia riuscì a passare grazie alla differenza reti un complicato girone con Spagna, Russia ed il Portogallo padrone di casa. Dopo varie emozioni, tuttavia, 4 punti furono sufficienti per passare ai quarti di finale, a discapito della Roja e dei russi; un risultato di certo inaspettato. Agli ottavi di finale la Grecia pescò la Francia, preparandosi ad affrontare una delle sfide più dure che ci si potesse attendere. Gente come Vieira, Pires, Desailly, Zidane e Henry era in campo per i Bleus, ma clamorosamente i greci passarono il turno in virtù di un gol di Charisteas, nel secondo tempo.

Il tabellone fu piuttosto clemente nelle semifinali, dove il Portogallo incontrò l’Olanda (battendola) e la Grecia eliminò la Repubblica Ceca, con una rete nei tempi supplementari di Dellas, difensore che ai tempi era in azione alla Roma.

In conclusione, la finale del torneo. Tutti noi la conosciamo, e tutti noi ci siamo chiesti mille volte come fu possibile la vittoria dei bianco-blu. Eppure, in casa dei lusitani, strapparono una vittoria di misura con un altro gol di Charisteas, e causando fiumi di lacrime dai calciatori portoghesi.

Furono proprio i portoghesi, furenti dalla sconfitta, ad accusare i greci di un doping di nazionale. In effetti questa ardita teoria ricevette parecchia attenzione da parte dei media. Non ci furono mai conferme nè smentite, lasciando calciatori come Figo, Deco, Pauleta e molti altri a bocca asciutta.

Nella formazione titolare della finale, nel Portogallo, giocava anche un certo Cristiano Ronaldo, appena 19enne, che concluse la partita con occhi pieni di lacrime. Tuttavia, 12 anni dopo, Ronaldo si è preso la rivincita… 

 


PORTOGALLO -2016-

E’ recentissima invece l’impresa del Portogallo in terra francese. Gli attesissimi Europei 2016 hanno infatti visto i lusitani trionfare in una competizione caratterizzata dal timore di attacchi terroristici a seguito dei fattacci del novembre parigino. Fortunatamente i tifosi calcistici si sono potuti interamente concentrare al campo, dove non sono mancate per l’appunto le sorprese.

Il nuovo format introdotto ad Euro 2016 ha previsto l’annessione agli ottavi di finale alle migliori terze della fase a gironi. E’ questa la regola che ha salvato le penne ad una selezione portoghese che molto aveva deluso nelle tre partite con Austria, Ungheria e Islanda. Il doppio pareggio con scandinavi ed austriaci infatti, metteva il Portogallo nella situazione di dover battere l’Ungheria, nell’ultima partita della fase a girone, giocata in contemporanea a Austria-Islanda. Questo ovviamente, sarebbe stato obbligatorio se la nazionale di Alaba e Arnautovic, avesse battuto quella di Sigurdsson e Bjarnason. Ciò non accadette, e fu così che il pirotecnico 3-3 di Portogallo-Ungheria, con Cristiano Ronaldo e Dzsudzsak come protagonisti fu sufficiente ad entrambe le selezioni per assicurarsi un posto agli ottavi di finale. Nel caso del Portogallo, come terza miglior terza.

E’ proprio alla designazione automatica del tabellone della fase ad eliminazione diretta che mette in mostra il limite della regola della miglior terza. Il Portogallo infatti, senza aver vinto una singola partita, incontra la Croazia in un ottavo di finale che ancora una volta vedrà i rosso-verdi qualificarsi senza vincere nei tempi regolamentari. E’ un gol dell’ex interista Quaresma, al 117esimo, a decidere la partita, su un contropiede successivo ad un’azione arrembante della Croazia, con tanto di palo dell’attuale interista Perisic. Le statistiche della partita hanno indicato i croati dominatori del match, in lungo ed in largo, ma ancora una volta furono gli uomini di Fernando Santos a farla franca.

E’ la Polonia l’avversario ai quarti di finale. In un momento del torneo in cui si sono già viste partite come Belgio-Italia, e Italia-Spagna, e con in programma match come Germania-Italia e Galles-Belgio, i portoghesi non possono che ritenersi, ancora una volta, molto fortunati. Neanche a dirlo, la vittoria nei 90 minuti non arriva nemmeno questa volta. Il gol al secondo minuto di Robert Lewandowski viene recuperato dalla rete del giovanissimo Renato Sanches (ora compagno di squadra del polacco, al Bayern Monaco), e solo un’impeccabile lotteria del rigori consente ai portoghesi di approdare alle tanto agognate semifinali.

E’ qui che il tabellone prevede Portogallo-Galles. Il Galles poteva sembrare una nazionale materasso all’inizio della competizione, ma in seguito, e grazie alle magie di Bale ed alla consistenza di Ramsey ed Allen, i britannici si sono rivelati essere difficilissimi da battere. Già l’idea di vedere una nazionale rivelazione in finale in finale eccita i tifosi del calcio di tutto il mondo, mentre nell’altra semifinale si gioca uno scontro tra titani come Francia-Germania. E’ in questo turno, alla sesta partita della competizione, che il Portogallo strappa il ticket per il turno successivo nei 90 minuti, in virtù di un 2-0 firmato Ronaldo e Nani. Finisce dunque con una vittoria per Cristiano la sfida madrilena contro Gareth Bale.

Ma è forse nell’ultimo atto di Euro 2016, nella finale di Saint Denis, dove assistiamo ad un vero e proprio miracolo. Non è strano vedere i francesi approdare alla finale: la nazionale è fortissima, ci sono veri e propri talenti nell’11 titolare, e la spinta di casa sta facendo il suo dovere. E’ dunque lecito aspettarsi una vittoria secca dei francesi, freschi di imprese ben più difficili. Le chance francesi schizzano alle stelle quando, a pochi minuti dall’inizio della partita, Payet entra duro su Ronaldo, infortunandolo. Il capitano dei portoghesi deve uscire dal campo, lasciando un’intera nazione orfana del suo miglior talento, nonchè di uno dei migliori giocatori della storia del paese. Ma il Portogallo lotta, tiene duro, sa soffrire ed attacca con una buona inerzia.

All’80esimo il c.t. dei lusitani inserisce Eder al posto di Renato Sanches. Una mossa che, nei tempi supplementari spedirà i portoghesi, Ronaldo compreso, in paradiso, con quel tiro strozzato, dai 25 metri, che passò a pochi millimetri dalla punta delle dita di un fino a quel punto impeccabile Hugo Lloris.

Fu delirio rosso-verde.

 

Paride Coti

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