La Roma espugna un Gelredome con un campo impraticabile: tanta difficoltà per i giallorossi che non riescono a giocare, con facilità, palla a terra. Il Vitesse domina nel primo tempo, sfiora il vantaggio e viene punito nel recupero da un guizzo di Oliveira. Nella ripresa, Mourinho inserisce dei rinforzi, riporta equilibrio e strappa una vittoria importantissima in vista del ritorno della prossima settimana all’Olimpico.
La Roma tira un sospiro di sollievo dopo una partita difficile sotto tutti i punti di vista: il campo non ha aiutato i ragazzi di Mourinho che hanno dovuto giocare su un terreno pieno di zolle e in pessime condizioni. Il Vitesse, poi, è stato aggressivo, soprattutto nella prima frazione di gioco, quando è venuta a mancare la spinta da parte delle fasce dei giallorossi con Maitland-Niles e Vina cannibalizzati dai rivali.
In tutto questo marasma e nelle tantissime avversità, complice anche un errore incredibile di Rui Patricio che per poco non condanna allo svantaggio i suoi compagni, giunge il guizzo di Oliveria che, in mischia, butta il pallone sotto l’incrocio dei pali a pochi attimi dal duplice fischio. 1-0 che fa dimenticare una prima frazione di gioco pessima per la Roma, mai veramente pericolosa e miracolata dallo sbaglio incredibile di Openda che ha spedito alta la sfera a pochi passi dalla linea di porta. Nella ripresa, il tecnico portoghese, cambia le carte in tavola: fuori Maitland-Niles, Veretout e Vina bocciati senza appello e dentro El Shaarawy, Cristante e Karsdorp. Gli ospiti cambiano volto, rischiano molto meno e provano a creare gioco nonostante il pallone non rotoli nella maniera ottimale. Rui Patricio diventa spettatore e torna ad effettuare qualche uscita solo nel finale, quando Oliveira decide di farsi ammonire nuovamente per lasciare la squadra in 10 a 10 minuti dalla fine.
Al triplice fischio la Roma si può ritenere soddisfatta in vista del ritorno con una vittoria che da coraggio e che sottolinea la crescita delle ultime partite: terzo 1-0 di seguito dopo lo Spezia e l’Atalanta. Abraham è stato l’unico che ha provato a segnare, durante un primo tempo da film horror: a negargli la gioia del record di Batistuta è stato un bravissimo e reattivo Houwen. Un altro allenatore avrebbe parlato di “corto muso” per un successo del genere: Mourinho si gode la vittoria ma, adesso, ha la grana dei bocciati che dovranno pian piano essere reintegrati per poter giungere, con una panchina ampia, a fine stagione.
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