
Salernitana - Sampdoria Immagine | Ansa
Salernitana – Sampdoria una serata da dimenticare. Il play out di serie B finisce come è iniziato: nel caos. Partita sospesa per le intemperanze dei tifosi campani, a una ventina di minuti dal termine 180’ di gioco che hanno condannato i granata (sconfitti 0-2 sul campo, ma arriverà con ogni probabilità lo 0-3 a tavolino) alla seconda retrocessione consecutiva, ancora una volta fra le mura amiche. È finita nel peggiore dei modi possibile con una feroce contestazione della tifoseria salernitana e la polizia in assetto antisommossa.
Una serata surreale: partita sospesa due volte
La serata dell’Arechi è surreale. La prima avvisaglia arriva dopo 6’ di gioco, quando lo speaker invita i sostenitori di casa a non utilizzare i laser. Al 34’ la Salernitana trova il gol, negatole dal Var per fallo di mano. Quattro minuti dopo, la Samp trova il vantaggio. Nella ripresa, dopo il gol del raddoppio che sentenzia la retrocessione in C dei padroni di casa, gli animi si surriscaldano. Piove in campo di tutto: prima fumogeni, poi i seggiolini. Dopo due interruzioni, Doveri sospende la partita e spedisce tutti negli spogliatoi. Lo stadio si svuota, l’idea è di portare a termine la sfida per garantire il regolare deflusso dei tifosi ospiti, ma non c’è verso di continuare. Doveri sospende la partita.
Salernitana – Sampdoria, una bomba ad orologeria
Il pericolo di disordini era nell’aria da settimane ed è divenuta quasi certezza nelle ultime ore, complice un play out concepito e proseguito sotto i peggiori auspici. Il contesto degli ultimi 90’ da giocare all’Arechi sarebbe stato comunque incandescente. La Sampdoria, in C sul campo al termine della stagione regolare, ha giocato lo spareggio per la permanenza in B solo perché il Brescia è stato penalizzato e a sua volta retrocesso. Una decisione maldigerita dai tifosi della Salernitana che hanno interpretato la decisione come un “favore” ad una squadra a loro avviso, protetta dalla Federazione. Ad aggiungere tensione, lo 0-2 maturato a “Marassi”, l’intossicazione alimentare che ha colpito la squadra campana.
Il retroscena: la spaccatura dei tifosi e la rabbia
A rendere la situazione al limite dell’insostenibile, la spaccatura all’interno del tifo organizzato dell’Arechi diviso fra chi ha voluto disertare lo stadio per dissenso nei confronti della proprietà e chi invece ha voluto sostenere sino alla fine la squadra. Il minimo comune denominatore che unisce le due anime del tifo granata è la convinzione di aver subito una ingiustizia. Non a caso la questura, temendo disordini, aveva predisposto un piano di sicurezza rafforzato in vista dell’evento, raddoppiando il numero degli steward e anticipando l’apertura dei cancelli dello stadio in modo da agevolare i controlli e le ispezioni. L’impianto ha funzionato, ma non ha retto di fronte alla rabbia esplosa all’interno dello stadio.