
Lo stadio Meazza di San Siro | Pixabay @Medvedkov - Footbola.it
Non sono state ricevute offerte alternative a quelle presentate da Milan e Inter, consentendo al Comune di Milano di avviare trattative private con i club. L’Avviso pubblico scaduto il 30 aprile mirava a valutare proposte per la rigenerazione dell’area di San Siro e la costruzione di un nuovo stadio
Il 30 aprile 2025 ha rappresentato una data cruciale per il futuro dello stadio di San Siro e per le due storiche squadre di Milano, il Milan e l’Inter. Con la chiusura del bando pubblico indetto dal Comune di Milano per raccogliere manifestazioni di interesse relative all’area di San Siro, è emerso che non sono state ricevute offerte alternative a quelle già presentate dai club. Questo significa che il Comune può ora avviare trattative private con i due club, un passo significativo verso la realizzazione del progetto di rigenerazione dell’area.
Il contesto della rigenerazione dell’area di San Siro
L’iniziativa del Comune ha come obiettivo principale la rigenerazione dell’area di San Siro, che comprende non solo la costruzione di un nuovo stadio, ma anche un piano più ampio di riqualificazione dell’intero quartiere. La mancanza di nuove offerte ha confermato il progetto presentato da Milan e Inter, che prevede un moderno impianto sportivo da 71.500 posti, dotato di strutture per l’hospitality e spazi verdi, rispondendo così alle esigenze di una città in continua evoluzione.
Il progetto di rigenerazione non si limita alla costruzione del nuovo stadio; è concepito come un intervento complessivo che prevede anche la valorizzazione delle aree circostanti. La riqualificazione di San Siro è vista come un’opportunità per migliorare la qualità della vita dei residenti, con l’inserimento di aree verdi e servizi per la comunità, creando un polo attrattivo per eventi sportivi e culturali.
I prossimi passi burocratici
Dopo la scadenza del bando, il Comune ha comunicato che continuerà i lavori del Gruppo di lavoro interdirezionale e della Conferenza dei Servizi, che si occuperanno di definire i dettagli finali del progetto. Questa fase è cruciale e dovrà concludersi entro il 20 maggio, quando i vari enti coinvolti, tra cui Regione Lombardia e Città Metropolitana, dovranno esprimere il loro parere sul documento di fattibilità presentato dai club.
Un aspetto importante è il vincolo architettonico che colpirà il secondo anello dello stadio Meazza a novembre 2025, creando un’urgenza per il completamento dell’iter burocratico. Se la Conferenza dei Servizi darà il suo benestare, il Comune avvierà una fase di negoziazione con Milan e Inter per definire i contenuti dello schema di contratto. L’obiettivo è stipulare l’atto di acquisto entro il 31 luglio 2025, permettendo così di avviare i lavori di costruzione del nuovo stadio.
Impatti sociali ed economici
La rigenerazione dell’area di San Siro non ha solo un’importanza sportiva, ma anche economica e sociale. L’intervento è visto come un’opportunità per rivitalizzare un’area storica di Milano, creando posti di lavoro e nuove attività commerciali. Le stime indicano che la costruzione e la successiva gestione del nuovo stadio potrebbero generare significativi ritorni economici per la città. Inoltre, l’introduzione di spazi pubblici e servizi per la comunità potrebbe migliorare l’attrattività del quartiere, incrementando il flusso turistico e contribuendo a una maggiore vivibilità per i residenti.
Tuttavia, è importante notare che il processo di approvazione non è esente da ostacoli. Esistono già preoccupazioni da parte di gruppi di cittadini e associazioni che temono che la costruzione di un nuovo stadio possa portare a un aumento del traffico e alla gentrificazione dell’area. Queste preoccupazioni devono essere considerate attentamente durante le fasi di progettazione e realizzazione del progetto.
Le parole dei protagonisti coinvolti nella vicenda dello stadio di San Siro
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha recentemente sottolineato l’urgenza di procedere con il progetto, affermando che la mancata realizzazione del nuovo stadio potrebbe portare le due squadre a cercare alternative fuori Milano, come San Donato o Rozzano. Queste affermazioni evidenziano la pressione che il Comune sente di fronte a una situazione che potrebbe trasformarsi in un problema se non si agisce rapidamente. Sala ha inoltre ribadito che il Comune non può permettersi di mantenere un impianto sportivo senza eventi calcistici, rendendo San Siro un luogo sottoutilizzato.
La visione per il nuovo stadio, come delineata dai club, prevede un impianto moderno, con una parte significativa degli spazi dedicati all’hospitality, una delle fonti di reddito più importanti per i club sportivi contemporanei. I lavori di costruzione dovrebbero iniziare nel 2027, dopo le Olimpiadi invernali del 2026, con l’obiettivo di completare l’impianto entro il 2030, rendendolo operativo nel 2031. La demolizione parziale dell’attuale stadio di San Siro avverrà solo dopo la conclusione dei lavori, assicurando che l’area possa continuare a ospitare eventi sportivi durante la fase di transizione.
In questo contesto, la sinergia tra le istituzioni locali, i club e i cittadini sarà fondamentale per garantire che il progetto rispetti non solo le esigenze sportive, ma anche quelle sociali ed economiche della comunità milanese.