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Schmeichel, quando l’impresa è nel DNA

Gli uomini copertina dello storico trionfo del Leicester, sono sicuramente Jamie Vardy, Riyad Mahrez e Claudio Ranieri, ma c’è anche la storia di un figlio d’arte, forse troppo a lungo snobbato, che si è preso una meritata rivincita. Stiamo parlando di Kasper Schmeichel, il figlio dell’immenso Peter, portiere danese simbolo del Manchester United e fedelissimo di Sir Alex Ferguson. Peter Schmeichel, è giustamente annoverato fra i migliori estremi difensori nella storia del gioco, ha messo in bacheca cinque Premier League e una Coppa dei Campioni con la maglia dei Red Devils, ma soprattutto è stato uno dei principali protagonisti della vittoria agli Europei del 1992 della Danimarca, che prese parte alla fase finale della competizione in seguito all’esclusione della Jugoslavia a causa degli sviluppi della guerra nei Balcani. Trionfo da underdog, per certi versi assimilabile a quello del Leicester, segno che certi imprese risiedono nel DNA e si tramandano di padre in figlio.

Kasper Schmeichel, ha dovuto lottare a lungo per riuscire a trovare una sua dimensione, troppo pesante il cognome del padre, sempre costretto ad essere sotto i riflettori, nel bene e sopratutto nel male, a causa di tali motivi è esploso solo ora al Leicester, dove ormai trentenne ha finalmente trovato il suo equilibrio. Il suo stile non è certamente impeccabile, non sempre riesce ad essere preciso nei suoi, è un portiere che preferisce deviare la sfera piuttosto che bloccarla, anche sulle traiettorie non troppo difficoltose. Tuttavia negli ultimi anni la sua crescita è stata lapalissiana, Kasper Schmeichel ha nella reattività e nel fisico roccioso i suoi elementi di forza, quando si trova tra i pali è molto  rapido, veloce e reattivo, bravo a smanacciare in mischia e quasi imbattibile nell’uno contro uno. Molto utile in tal senso è stata la giovanile esperienza da portiere di pallamano che è rimasta ancora oggi palese nel suo modo di interpretare il ruolo nel calcio a 11, non è infatti raro che Kasper compia parate di polso, nelle uscite spesso allarga braccia e gambe per coprire l’ntero specchio della porta, gettandosi a terra all’ultimo momento. Uno stile esteticamente poco ortodosso ma molto pragmatico, proprio come il Leicester.

Kasper probabilmente non avrà mai le stigmate del campione come Peter, quasi sicuramente non vincerà la metà dei trofei del padre, ma sicuramente è un grande portiere, lo ha dimostrato sul campo e certificato con questa storica vittoria.

Jacopo Formia

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