Gabriel Jesus rinasce con il Brasile e si prende la Copa America

Il Brasile, nella serata di ieri, ha vinto la Copa America grazie al tre a uno sul Perù. Uno dei protagonisti della sfida, e della competizione in generale, è stato Gabriel Jesus. L’attaccante del Manchester City, nonostante l’espulsione in finale, si è preso la palma di uomo immagine della Seleção vista l’assenza di Neymar. Un giocatore dal talento immenso in grado di dimostrare tutte le sue qualità nel momento più delicato del torneo con due reti e due assist. Dal rigore sbagliato contro il Perù al goal in finale alla Blanquirroja: Gabriel Jesus, a soli ventidue anni, si è preso il Brasile.

Gabriel Jesus: i cromosomi del campione

La stagione passata al Manchester City aveva lasciato alcune perplessità; Gabriel Jesus, infatti, era stato uno dei pochi a non brillare nella rosa di Guardiola. In Copa America la musica sembrava la stessa con il giocatore inizialmente fuori dall’undici ideale di Tite. Le cose sono cambiate dall’ultima gara del girone, contro la Blanquirroja; Gabriel Jesus, nonostante giocasse in un ruolo non suo, ha preso per mano il Brasile e lo ha trascinato alla vittoria. Rigore decisivo contro il Paraguay, goal e assist contro Argentina e Perù. Dai quarti di finale è salito in cattedra e non ha risparmiato nessuno. La su miglior partita è stata in semifinale quando ha fatto impazzire la difesa dell’Albiceleste (Foyth ha terminato quella gara con il mal di testa); anche la giocata in finale, quando ha ubriacato due difensori avversari, non è stata niente male.

Fornire prestazioni del genere, giocando fuori ruolo, può voler dire una sola cosa: Gabriel Jesus ha tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo campione. Ancora non lo è? Gli manca la continuità tipica dei top five. Doveva essere la Copa America di Neymar, è stata quella di Jesus; e se O Ney non si fosse infortunato? Una domanda a cui non possiamo rispondere.

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