Il caso Dennis al Club Brugge

La partenza di Emmanuel Dennis dal Club Brugge è uno dei casi più scottanti che attraversa il panorama calcistico belga. Il 22enne nigeriano, consacratosi nelle scorse stagioni come uno degli attaccanti più talentuosi della Jupiler Pro League, ha richiesto il trasferimento alla fine della scorsa stagione. Una scelta figlia di un mercato anche più ampio per Dennis rispetto all’estate 2019, grazie soprattutto alle prestazioni stagionali europee al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e in casa contro il Manchester United.

Dennis ha evoluto il suo modo di giocare, diventando lo scorso anno una pedina inamovibile per il Brugge di Philippe Clement. In grado di fare la differenza in qualsiasi ruolo oltre la linea mediana, anche se le sue medie realizzative non sono aumentate, ha sviluppato una presenza maggiore negli ultimi 25 metri di gioco. La sua abilità al tiro, con un sinistro in grado di trovare la conclusione di potenza con notevole successo, ha stuzzicato l’interesse di molti club europei. Da migliorare c’è il ritmo durante i 90 minuti e una predilizione difensiva di cui ancora non si vedono tracce, miglioramenti che potrebbero avvenire attraverso anche nuovi meccanismi di squadra.

Durante questa stagione Dennis ha disputato solamente 84 minuti di gioco nella prima partita di campionato contro lo Charleroi, persa dal Brugge per 1 a 0 con gol di Morioka, ritornato ai bianconeri dopo i vari prestiti all’Anderlecht. Una prova incolore, in cui l’unico evento degno di nota è stata l’ammonizione al 54′, un intervento in scivolata dopo aver perso il pallone in maniera ingenua. Un atteggiamento che ha fatto storcere il naso alla dirigenza e allo staff tecnico, con Clement che ha spiegato dopo la partita il momento del nigeriano: “Sappiamo che Dennis vuole partire, ma lo farà solamente alla cifra giusta scelta dalla dirigenza. Fino a quel momento dovrà dare tutto per la nostra causa“.

Dare tutto o partire? Un dubbio che già all’inizio della stagione sembrava aver fatto vacillare l’attaccante, che aveva saltato la supercoppa, poi persa, per un’influenza comunicata allo staff solo poche ore prima della partita. Da lì, la presenza con lo Charleroi ed un altro stop, questa volta per un infortunio alla caviglia destra. Proprio questi problemi lo stanno tenendo fuori dal campo di gioco da un paio di settimane, alimentando i malumori tra calciatore e società.

Una società che non ci sta a perdere questo braccio di ferro, anche se le richieste arrivate sono state davvero tante. Dall’Arsenal che vorrebbe ringiovanire il proprio reparto d’attacco, ai Wolves che vogliono proteggersi da una partenza quasi annunciata di Jimenez, senza dimenticare il Lipsia che è in cerca ancora del sostituto di Werner. A farsi strada negli ultimi giorni è stato l’interessamento anche dell’Atalanta, che forse dovrà rinunciare a Zapata e che sta cercando di superare la concorrenza nelle trattative.

Il problema principale? La richiesta della dirigenza, che per adesso, non sembra allontanarsi dalla cifra di 35/40 milioni di euro per il cartellino di Dennis. Una richiesta esosa, soprattutto dopo i problemi finanziari dovuti al Covid-19, e che per adesso, sembra lontana dalle offerte recapitate al Jan Breydel Stadion. Voci parlano di un’offerta da 25 milioni da parte del club bergamasco, con una percentuale sulla futura vendita che potrebbe aggirarsi attorno al 5/10%. Il futuro di Dennis sembra essere sempre più lontano da Brugge, ma i colori sociali potrebbero non cambiare. Bergamo aspetta un nuovo talento, Dennis una nuova avventura.

Impostazioni privacy