Perché Emery rappresenta un salto di qualità per il Villarreal

Sette vittorie su dieci partite, una qualificazione europea senza passare dai preliminari, diverse posizioni di classifica rimontate e un ritmo che ha avuto solo il Real Madrid nel post-emergenza, non sono riusciti a trattenere Javi Calleja sulla panchina del Villarreal, sostituito da Emery ufficialmente nei giorni scorsi.

C’è chi si è sorpreso di non vedere ancora sul banquillo del Submarino Amarillo l’allenatore madrileno, ma in realtà la scelta era in cantiere già da tempo. La società aveva pensato di mandarlo via anche a stagione in corso, in particolar modo dopo le tre sconfitte consecutive che avevano preceduto la sosta, e per questo motivo si è preferito non continuare nonostante i grandissimi risultati dell’ultimo periodo.

Una scelta forse discutibile, ma che trova senso quando si va a scoprire il nome del sostituto. Perché piaccia o meno, ma Unai Emery è un’autentica garanzia per il calcio spagnolo: l’aveva detto durante il suo periodo di pausa da allenatore che avrebbe accettato qualunque squadra, senza badare troppo alle rivalità dei club a cui si è legato in passato. Basta un progetto interessante per portarlo a dirigere dalla panchina: “Tifo Real Sociedad ma allenerei senza problemi l’Athletic, così come il Betis nonostante il mio grande passato a Siviglia” aveva detto, e per questo non sorprende che passi al Villarreal dopo aver allenato anche il Valencia.

D’altronde la spola all’interno della Comunitat l’hanno fatta in tanti in questi anni e non sembra essere certo questo il problema di una squadra che per esempio ha in rosa gente come Albiol e Paco Alcácer.

La scelta tecnica è sicuramente interessante, soprattutto perché la squadra disputerà la prossima Europa League, il torneo per eccellenza di Emery. Certo, non facile puntare dritto al titolo quando si allena il Villarreal, soprattutto dopo la perdita di due veterani come Bruno Soriano e soprattutto Santi Cazorla, molto più decisivo rispetto all’altro totem del club quasi mai utilizzato.

Però se la squadra non dovesse perdere i tantissimi uomini mercato a disposizione, potrebbe pensare anche di andare fino in fondo, o in alternativa di attaccare quel quarto posto che qualifica alla Champions League. Perché Emery ha la visione per gestire una rosa così ampia, non è fossilizzato su un solo schema di gioco e potrebbe trovare tante varianti per esaltare i tanti uomini del pacchetto offensivo.

Rispetto a Calleja ha l’esperienza per gestire la squadra nel doppio impegno e per dare quella mentalità internazionale che potrebbe mancare ad alcuni calciatori, validi ma ancora non testati sui campi d’Europa. Dopo le vittorie con Siviglia e le esperienze su panchine prestigiose come quelle di Psg e Arsenal ha anche lo status del grande allenatore, un enorme colpo per una squadra come il Villarreal che dopo i fasti dell’era Pellegrini non si era mai spinta troppo avanti nelle avventure europee.

Emery è uno di quegli allenatori che possono far sognare una squadra così, che già al momento della firma fa immaginare una stagione migliore della precedente. L’obiettivo sarà appunto doppio, finalmente ambizioso, per provare a ottenere quel titolo che al Madrigal non hanno potuto festeggiare nella loro recente ma proficua storia.

Prima di fare previsioni però bisognerà aspettare di vedere il calciomercato di una squadra che spera di non essere smontata e che punta a rafforzarsi soprattutto a centrocampo, il reparto che ha più bisogno in questo momento di nuove forze. Ma alla fine, nonostante l’egregio lavoro di Calleja da giugno in poi, per alzare l’asticella era necessario affidarsi a una guida tecnica di questo spessore, in gradi di dare molta più credibilità per un torneo come l’Europa League che da sogno può trasformarsi in un obiettivo concreto grazie al mago della competizione.

Impostazioni privacy