Tra vecchie conoscenze e nuovi innesti: il Real ritrova la vittoria

  1. Un’inaspettata eliminazione dalla Copa del Rey dopo 21 risultati utili consecutivi: Zidane approda al Sadar consapevole di una prova ricca di insidie per il suo Real Madrid. L’Osasuna è 12esima, costruita per salvarsi ma in grado di rivelarsi una delle tante sorprese di questa Liga.

Un match dai presupposti allettanti, colma di sfide nella partita stessa: Bale nella mischia nonostante il rapporto incrinato con Zidane, Isco alla quarta titolarità consecutiva, l’ingresso di Jovic e la sua voglia di rivalsa. Il Real ha tutte le carte in regola per mettere pressione al Barça, già distante di tre punti ed impegnato nel difficile posticipo del Villamarin. L’Osasuna non è intenzionata a stendere il tappeto rosso ai blancos, e dopo 15′ passa in vantaggio con Unai Garcia: la prima mezz’ora dei padroni di casa è da incorniciare, con gli ospiti più volte vicini a subire il raddoppio. Ma le motivazioni del singolo, per quanto forti fossero quelle dell’Osasuna, hanno avuto la meglio. Prima Isco, poi Sergio Ramos ed il Real chiude in vantaggio la prima frazione.

Il fantasista ha vissuto il miglior periodo della carriera sotto la guida del primo Zidane, che ora sta cercando di riportarlo ai vertici nel ruolo. Chi, meglio di un fantasista come Zizou, può impartire lezioni di eleganza, classe ed efficacia in campo? Sì, lo squillo di Isco sprona tutti i blancos in campo, e di lì a poco il punteggio lo ribalta la colonna portante dei galácticos: quel Sergio Ramos che di incisività ne sa qualcosa.

La ripresa, sulla falsariga del primo tempo, vede il Real alle corde in più di un’occasione, ma poi è ancora il tecnico francese a svoltare l’andazzo: Osasuna vicino al pareggio, ma i subentranti Vazquez e Jovic inchiodano il risultato sull’1-4. Un passivo forse troppo duro per gli uomini di Elustondo, ma che ben denota le caratteristiche del Real: cinico, solido, compatto, determinato e rapido. Due, tre tocchi e la palla deve viaggiare in direzione della porta avversaria; tutti sono importanti, nessuno è imprescindibile (l’impiego dei vari Bale, Isco e Jovic lo dimostrano) e si rema tutti uniti verso la vittoria.

Questo Real non ha limiti, anzi. Ha ancora fame.

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