Tutti gli italiani che hanno giocato con Real e Atletico Madrid!

Il Derby di fuoco Atletico Madrid-Real Madrid si avvicina e noi di Footbola ve lo presenteremo sotto di svariati punti di vista. Non sono molti gli italiani che hanno avuto l’onore di indossare queste due maglie storiche. Tra loro c’è chi ha vinto un pallone d’oro, chi è l’unico italiano ad aver vinto il Trofeo Pichichi e chi ha segnato un gol bellissimo, proprio nel derby. Chi ha conosciuto Madrid solo grazie ai tecnici italiani Sacchi e Capello e chi non ha sfruttato la chance di diventare grande in questi club. Sono 9 in totale, analizziamo una per una le loro esperienze nella capitale spagnola.

 

REAL MADRID

 

FABIO CANNAVARO

Non c’è giocatore più importante da cui iniziare il nostro racconto. Fabio Cannavaro, uno dei difensori italiani più forti della storia, ha militato nel Real Madrid per 3 anni, dal 2006 al 2009. Al suo arrivo in Blanco ha contribuito fortemente il sedersi in panchina di Fabio Capello, che lo ha voluto in tutti i costi. Il celebre giocatore, il cui nome fa riecheggiare felici ricordi nella mente di tutti noi, nel 2006 era il difensore migliore in circolazione. La vicenda Calciopoli, che ha causato la retrocessione in serie B della Juventus, ha reso possibile il suo trasferimento e lui non ci ha pensato due volte prendere casa a Madrid e trasferirsi nel club più importante d’Europa.

Sui 3 anni a Madrid c’è poco da dire, Cannavaro si è presentato ai tifosi con il pallone d’oro in braccio e tutti i trofei che un difensore può vincere in un anno solare. Il nostro connazionale, con i Blancos ha vinto due campionati spagnoli e una Supercoppa, pur giocando in una fase di transizione del Real Madrid, che vedeva svanire anno dopo anno, la leggendaria squadra dei Galacticos. Quello che ha lasciato Cannavaro a Madrid è sicuramente un buon ricordo, specie se confrontato a quello degli altri italiani che hanno vestito la maglia del Real.

 

ANTONIO CASSANO

Da Fantantonio al soprannome di Gordito. Il “cicciottello”, si perché di Gordo c’era già Ronaldo. Antonio Cassano, talento barese dalle potenzialità infinite, sarebbe potuto entrare a far parte dei giocatori storici del Real Madrid, dei quali ci si ricorda dopo decenni. Se Florentino Perez ti vuole a tutti i costi nei Galacticos di Zidane, Raul e Ronaldo, quando hai solo 23 anni, qualcosa di speciale devi averlo. Ma tutto il talento espresso prima a Bari e poi a Roma, non si è mai visto a Madrid, città in cui Fantantonio è approdato in sovrappeso, non riuscendo mai a incidere con la camiseta del Real.

Le ragioni di questo mancato inserimento sono quasi esclusivamente caratteriali. Era chiaro a tutti che un giocatore libero come Cassano non sopportava i duri allenamenti e le ferree regole di una società come il Real. Così chiaro che è stato confermato dalle parole di Cassano stesso qualche anno dopo: “Solo uno scemo può essersi comportato come ho fatto io”. “Al Real sono arrivato a pesare 93 chili. E per me il peso ideale sarebbe 83 perché sono alto 1,75″.

Il Cassano rientrato in Italia lo conosciamo tutti, un giocatore che ha fatto la differenza giocando quasi da fermo con le maglie di Milan, Inter, Parma e Sampdoria, e che ora, a soli 34 anni è finito ai margini del calcio professionistico. Quella di Cassano al Real è una storia di talento sprecato e le sue parole successive rappresentano il rammarico per quello che poteva essere ma non è stato.

 

CHRISTIAN PANUCCI

Christian Panucci è famoso a Madrid per essere stato il primo italiano a vestire la maglia del Real. Fedele a Capello già ai tempi del Milan, Panucci segue il tecnico italiano anche a Madrid. Con i Blancos vive due anni e mezzo fantastici e ricchi di successo. Conquista una Liga, una Supercoppa di Spagna, una Coppa Intercontinentale e una Champions League (la sua seconda dopo quella con il Milan). Al Real è stato l’iniziatore degli Italiani e l’unico dei 3 ad alzare una Champions League. Dopo l’addio ai Blancos la sua carriera è andata in calando salvo trovare il sorriso per qualche stagione alla Roma.

 

ATLETICO MADRID

 

CHRISTIAN VIERI

E’ il giocatore italiano che, con la maglia dell’Atletì, ha inciso maggiormente. La sua permanenza nei colchoneros è durata solamente un anno, come quella di tutti gli altri. Lo “Zingaro del calcio” (soprannome dovuto al suo facile cambio di maglia) però si è goduto in pieno la stagione 1997-98 con la maglia bianco-rossa. Per Bobo l’Atletico Madrid è stato senza dubbio il trampolino di lancio e rilancio dopo la stagione opaca alla Juventus, trampolino che gli ha permesso di tornare in Serie A e fare la differenza.

E’ lui il calciatore dell’Atletì e unico italiano ad aver conquistato il Trofeo Pichichi con 24 reti in altrettante presenze.  In un’intervista di circa un anno fa, Christian Vieri ha così parlato ai microfoni del quotidiano spagnolo Marca: “Sono molto grato al club, ai miei ex compagni di squadra e ai tifosi. Per me è stato fantastico giocare con i Colchoneros, tutti mi hanno sempre sostenuto. Non mi pento di aver giocato in Spagna, è stato un anno meraviglioso. Poi Madrid è una città bellissima”.

Come pentirsi di una squadra con la quale Bobo ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera!

 

SERENA – TORRISI – VENTURIN

Questa triade di giocatori ha militato nelle file dell’Atletico Madrid negli anni tra il 1998 e il 2000. Di loro nessuno spiccava per talento o doti particolari e nemmeno in Italia sono molto ricordati. Arrivati rispettivamente da Fiorentina, Bologna e Lazio, non hanno mai avuto picchi importanti nella loro carriera. Per l’esperienza all’Atletì devono certamente ringraziare il tecnico Arrigo Sacchi, che nel ’98-inizio ’99 li portò tutti a Madrid. Tuttavia l’esperienza di Sacchi finì dopo solo 7 mesi e i 3 giocatori furono rispediti velocemente in Italia, i primi al Parma e il terzo al Torino.

 

DEMETRIO ALBERTINI

Per Demetrio Albertini possiamo fare un discorso diverso. Il centrocampista italiano è stato una bandiera del Milan per la bellezza di 11 anni, nei quali ha collezionato quasi 300 presenze in rossonero. La sua esperienza a Milano, ricchissima di trofei e soddisfazioni, si è conclusa però nel 2002, quando Albertini venne scaricato da Ancelotti, il quale iniziò a preferirgli un certo Andrea Pirlo. Il regista dunque gioca la stagione 2002-03 con la maglia dei colchoneros, nella quale colleziona 28 presenze e 2 reti. Con la maglia bianco-rossa il metronomo italiano ha giocato una sola stagione, eppure è bastata per rimanere impressa nel cuore del club, che lo ha premiato e ricordato in più di un’occasione (recentemente nelle partite internazionali tra Atletico e Milan o Lazio).

Riconoscimenti scaturiti sicuramente della sua grande tecnica e intelligenza di gioco, ma chissà se ogni volta che i colchoneros sentono nominare Albertini, non ripensino a questo suo meraviglioso gol nel derby con il Real!

 

ALESSIO CERCI

Alessio Cerci è l’ultimo calciatore italiano che ha vestito e “veste” tutt’ora la maglia Atletì. L’ala di Velletri ha subito un infortunio al ginocchio ed ha ancora un anno di contratto con i colchoneros di Simeone, ma difficilmente lo vedremo all’opera al suo rientro. Simeone ha prelevato dall’Italia Cerci un paio di stagioni fa sborsando per lui 15 milioni di euro più bonus, un acquisto giustificato forse dalla stagione fenomenale dell’esterno con la maglia del Torino. A Madrid però Cerci è durato soltanto 6 mesi, prima di essere inserito nella trattativa di scambio prestiti con Torres.

Lontano da Madrid per il successivo anno e mezzo, Cerci non mai riuscito a riscattarsi veramente né col Milan, né  con il Genoa e ora è in attesa che termini il suo contratto con l’Atletì. Certo che i tifosi dei colchoneros più che a Vieri, lo ricorderanno insieme al triade flop Serena – Torrisi – Venturin.

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