In una partita sofferta è il lampo del campione a fare la differenza: fra Manchester United e Tottenham tutto era in bilico, appeso al filo di uno scialbo pareggio a reti bianche trasformato in un capolavoro dal guizzo magico di Anthony Martial, il baby talento di Mourinho che sembra ormai un attaccante dalla grande esperienza.
Contro Pochettino l’ultima risata va proprio al tecnico lusitano che ringrazia il piccolo transalpino per i tre punti arrivati dopo due passi falsi e si gode il secondo posto in solitaria, alle spalle di un Manchester City che dovrà stare molto attento a non commettere errori per non lasciare il passo ai cugini di rosso vestiti. E pensare però che Martial era subentrato soltanto al 70′, riuscendo a mettere il suo importantissimo sigillo sulla partita in appena dieci minuti servito abilmente da un colpo di testa di Lukaku che fino ad allora non era riuscito a scalfire la granitica difesa del Tottenham, rivelatasi ancora il punto forte di tutta la squadra.
Nonostante la sconfitta però i segnali lanciati dagli Spurs sono più che buoni: senza l’infortunato Kane i londinesi sono comunque riusciti a non rompere l’equilibrio creato nelle precedenti gare grazie al talento di Son, abile anche nell’inedito ruolo di prima punta. A stupire più di tutti però è ancora una volta la retroguardia, che sembra aver retto a meraviglia le sfuriate di un Manchester United che prima dell’ingresso del francese aveva solo raccolto tentativi poco letali: a splendere più di tutti è Alderweireld, il migliore della difesa degli Spurs già nella passata stagione ma che quest’anno sta trovando la conferma assoluta anche nelle partite più complicati, riuscendo ad anticipare le mosse degli attaccanti avversari e sventando in tempo qualsiasi pericolo.
Dinanzi al talento di Martial però il Tottenahm si piega allo United, facendo un passo indietro fino al secondo posto, con la consapevolezza però che il percorso di crescita messo in atto già da qualche stagione da Pochettino potrebbe presto dare i frutti tanto attesi.
