11 luglio, festa del calcio: Euro 2021, Italia Campione

Italia Euro 2021

Italia Euro 2021 Immagine| Instagram

Pasquale Luigi Pellicone

Luglio 11, 2025

L’11 luglio, nel 2021, diventa il giorno della festa del calcio italiano. Esattamente 39 anni dopo il 1982, la nazionale Italiana torna a vincere Euro 2021 e si laurea Campione d’Europa. Una vittoria storica, maturata battendo l’Inghilterra ai calci di rigore, a casa loro, violando il tempio di Wembley.

Euro 2021, storia coraggio e resilienza

Il 2021 ha diverse analogie con il 1982. È un anno tremendo, il mondo fatica a uscire dalla pandemia del Covid 19 e l’Italia è stata uno dei paesi più colpiti. Asciugate le lacrime per i tanti, troppi morti, si cerca di tornare alla normalità, dopo il “lockdown” che ha cambiato per sempre usi e costumi della società. In questo contesto, la nazionale di Roberto Mancini, che si presenta come outsider all’Europeo, inizia a farsi strada. Tre vittorie convincenti all’Olimpico contro Turchia (3-0), Svizzera (3-0), Galles (1-0) aprono le porte della speranza. Agli ottavi l’Italia supera l’Austria (2-1) ai supplementari ed elimina anche il Belgio (2-1) ai quarti. Si vola a Wembley, per la Final Four con un paese che torna a sorridere.

La fotografia della vittoria: l’abbraccio fra Vialli e Mancini

Fra il 2020 e il 2022 va di moda il termine resilienza. Termine che si associa alla strenua resistenza, anche alla sofferenza nel restare aggrappati alla speranza. E gli azzurri incarnano perfettamente il termine,  vaso di coccio fra quelli di ferro, con due straordinarie partite di forza, volontà e resilienza, la nazionale elimina la Spagna in semifinale ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari e completa il capolavoro con l’Inghilterra. Un trionfo suggellato dall’abbraccio commovente fra il ct Mancini e il dirigente azzurro Gianluca Vialli, che si riprendono in azzurro quello che Wembley gli aveva tolto con la Sampdoria, prima che il destino li separi. Quella immagine è l’icona di un trionfo che non è stato solo una vittoria sportiva.

Una eredità dispersa

Purtroppo, dal punto di vista calcistico, l’eredità è andata dispersa. La vittoria dell’Europeo non schiude le prospettive sperate alla nazionale che aveva bucato la qualificazione ai mondiali del 2018 in Russia. Il miracolo italiano, una costante del paese che quando è spalle al muro trova sempre in ogni ambito, il modo di risorgere, si rivela uno straordinario e irripetuto exploit. Mancini non riuscirà a qualificare la Nazionale ai mondiali del 2022 e si dimette. Spalletti non fa meglio, non riuscendo a difendere il titolo negli Europei del 2024. Resta il ricordo di un segnale di speranza e di ritorno alla normalità, una ventata di ottimismo in un periodo segnato da incertezze e preoccupazioni.

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