Mbangula lascia la Juventus e porta in cassa almeno 10 milioni. A Torino si cambia filosofia: Comolli segue il percorso opposto a quello di Giuntoli. Il mercato della Juventus è chiaramente d’attesa e comincia a prendere forma il motivo che ha portato la società a puntare sul direttore sportivo francese, uno dei migliori a far quadrare spese, bilancio e necessità.
Mbangula, Comolli e il “moneyball”: si volta pagina
In quel di Vinovo si è decisamente voltato pagina. Damien Cobolli è l’uomo del pragmatismo, dei calcoli e dei dati. È uno dei primi dirigenti ad aver sperimentato anche con discreto successo il metodo “moneyball” ovvero l’approccio del management sportivo legato alla costruzione di rose competitive a costi ridotti, acquistando giocatori realmente utili alla causa e al credo dell’allenatore in base all’ausilio delle analisi statistiche. Negli USA spesso funziona. In Italia, invece, fa tremare le vene dei polsi dei tifosi, terrorizzati dall’idea di convivere con gli algoritmi e di abbinare alla passione numeri che, in quanto tali, non conoscono il significato della parola empatia e nessun altro tipo di sentimento.
Operazioni sostenibili in entrata e complicate in uscita
Al netto della filosofia, occorre anche la pratica. E Comolli è atteso dalla risoluzione di diversi rebus che lo spingeranno a lavorare con la calcolatrice in mano. Difficile, quasi impossibile, rientrare dalle spese dell’ultima sessione di mercato: 180 milioni che hanno portato a Torino Douglas Luiz, praticamente inutilizzato e totalmente svalutato, Koopmeiners, che ha almeno dimezzato il proprio valore alla stregua di Nico Gonzales. Con queste premesse la necessità è palese. Non è tollerabile agire sul mercato operando su calciatori che non diano ragionevole certezza di ritorno economico dell’investimento. Tradotto in soldoni, a ogni entrata deve corrispondere un’uscita e gli esuberi che pesano sul monte ingaggi devono essere scambiati con calciatori di prospettiva.
Il tesoretto: le cessioni di Vlahovic e Douglas Luis
Un ulteriore tesoretto può arrivare attraverso le cessioni di Vlahovic e Douglas Luiz e di altri presunti big. A Vinovo sono convinti che fra la cessione dei calciatori che l’anno prossimo andando in scadenza, qualche sacrificio e l’addio agli esuberi, fra ricavi e risparmio sul monte ingaggi si possa toccare una cifra intorno ai 120 milioni di euro. Con questa somma si andrà a caccia di elementi che hanno deluso nel loro club alla pari di quello che hanno “bucato” la loro stagione a Torino e a calciatori che l’anno prossimo andranno in scadenza e non hanno ancora rinnovato. Nomi che non accenderanno la fantasia dei tifosi ma possono essere immediatamente adattabili alla Serie A. Non a caso in cima alla lista ci sono l’ex Atalanta Hojlund e Bessema, in scadenza con il Tottenham.
