Milan, arriva finalmente Jashari: ma a che prezzo (non solo economico)?

Nuovi problemi per Jashari al Milan

Nuovi problemi per Jashari al Milan | Instagram @ardonjashari - Footbola

Giacomo Saccardo

Agosto 6, 2025

Il centrocampista svizzero sarà rossonero per 38 milioni. Cifra simile a quella chiesta a giugno, ma ora con due mesi persi e qualche dubbio in più

Dopo settimane di trattative, rilanci e rinvii, il Milan ha finalmente chiuso l’operazione per Ardon Jashari. Il centrocampista classe 2002 del Bruges è atteso a Milano per le visite mediche e la firma su un contratto che lo legherà ai rossoneri per cinque stagioni. Il costo complessivo dell’operazione è di 38 milioni di euro, bonus compresi: sostanzialmente la cifra richiesta inizialmente dal club belga a inizio giugno, quando il Milan si era fatto avanti per la prima volta.

Due mesi di attesa per… pagare quanto richiesto?

Ciò che lascia perplessi non è tanto il profilo del giocatore – giovane, dinamico, considerato tra i prospetti più promettenti del calcio svizzero – quanto la gestione dell’intera trattativa. Perché se il prezzo finale è pressoché identico a quello messo sul tavolo dal Bruges sin dal primo giorno, vien da chiedersi: che senso ha avuto aspettare due mesi?

In questo lasso di tempo, Jashari ha perso tutta la preparazione estiva con il Milan, non ha svolto il ritiro, non ha partecipato alle prime amichevoli e, di fatto, non ha avuto modo di integrarsi in un gruppo totalmente rinnovato dopo l’addio di Pioli. Un ritardo che potrebbe pesare sulle sue prestazioni nelle prime settimane, soprattutto in un centrocampo che sarà da subito sotto pressione.

Un déjà vu chiamato De Ketelaere

C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare: la memoria corta. Jashari arriva dalla stessa squadra di Charles De Ketelaere, che due estati fa venne acquistato dal Milan per una cifra simile, tra mille trattative estenuanti, rifiuti, rilanci e un’aura di “colpo del futuro”. Il risultato è noto: il belga è stato uno dei flop più clamorosi dell’era Maldini, tanto da essere girato all’Atalanta l’anno successivo.

Naturalmente ogni giocatore fa storia a sé, ma le analogie fanno rumore. Anche allora si parlava di talento purissimo, anche allora il Bruges aveva fatto muro su una valutazione considerata “troppo alta” da parte dei dirigenti rossoneri. Alla fine, però, il Milan ha sempre ceduto.

Igli Tare, capolavoro o narrativa?

Sui social e nei primi titoli dei giornali si parla di “capolavoro” firmato Igli Tare, nuovo direttore sportivo rossonero. In effetti, il dirigente ex Lazio ha ottenuto l’ok del Bruges e ha sbloccato un’operazione che pareva incagliata. Ma se il Milan ha finito per pagare ciò che il Bruges chiedeva fin dal primo giorno, con l’aggiunta di due mesi di tempo persi, è lecito chiedersi quanto ci sia di strategico e quanto di tardivo nella gestione dell’affare.

Forse sarebbe bastato fare uno sforzo da due milioni in più a giugno per assicurarsi subito il giocatore, integrarlo nella rosa, metterlo al lavoro con Fonseca e dare un messaggio forte in un mercato finora interlocutorio.

Invece, ora il Milan si ritrova con un centrocampista da formare in corsa e con l’ombra lunga del precedente De Ketelaere a far da monito.

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