Psg–Tottenham a Udine: città blindata e maxi controlli della Polizia — Sequestrate palle d’acciaio e spranghe, cinque tifosi francesi denunciati e DASPO

Andrea Casamassima

Agosto 14, 2025

La vigilia della Supercoppa Europea tra Paris Saint-Germain e Tottenham Hotspur ha trasformato Udine in una città blindata. Nel cuore dell’estate, lo stadio friulano ha accolto migliaia di tifosi arrivati da tutta Europa per assistere alla finale del 13 agosto, un evento ad alto rischio che ha richiesto un imponente dispiegamento di forze dell’ordine. Controlli serrati, operazioni mirate e sequestri di oggetti pericolosi hanno scandito le ore precedenti al fischio d’inizio, impedendo che la tensione degenerasse in scontri.

La strategia delle forze dell’ordine e il sequestro all’alba

Per tre giorni consecutivi, dal 12 al 14 agosto, circa 1.500 operatori di polizia hanno presidiato la città e le vie di accesso allo stadio, con quasi 1.000 agenti impiegati nella sola giornata della finale. L’attenzione si è concentrata soprattutto sui gruppi organizzati di ultras francesi, arrivati a Udine già alle prime ore del mattino.

Il primo episodio rilevante si è registrato intorno alle 7 del mattino al casello autostradale di Udine Sud, dove una pattuglia ha fermato un’auto con targa francese. A bordo, cinque tifosi del Psg diretti allo stadio. Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale: palle in acciaio simili a quelle usate nel gioco delle bocce, una sbarra da crick modificata, un artifizio pirotecnico e una bomboletta di vernice spray nera. Tutto il materiale è stato sequestrato sul posto.

I cinque sono stati denunciati a piede libero per possesso di oggetti atti a offendere e per violazione della normativa sull’uso di artifici pirotecnici in occasione di eventi sportivi. Nei loro confronti il Questore di Udine ha disposto un DASPO della durata di un anno, valido su tutto il territorio nazionale e comprensivo delle aree di sosta e transito dei tifosi.

Città presidiata e stadio sotto controllo

L’intera giornata è proseguita sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine. Pattuglie miste di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale hanno monitorato stazioni ferroviarie, piazze e principali vie di accesso all’impianto sportivo. Lo stadio, dotato di un’area di prefiltraggio rinforzata, ha visto affluire migliaia di sostenitori, ma l’organizzazione ha permesso di evitare qualsiasi contatto ravvicinato tra le tifoserie rivali.

Nel frattempo, sono stati intensificati anche i controlli contro il commercio abusivo di alcolici. Nonostante il divieto assoluto di vendita e consumo di bevande alcoliche all’interno dell’impianto, gli agenti hanno individuato sette venditori abusivi, tutti residenti in Campania, che proponevano bottiglie di birra in violazione delle disposizioni. Le sanzioni amministrative hanno raggiunto i 2.500 euro per ciascun trasgressore, con il sequestro di oltre 500 bottiglie.

Un bilancio che conferma l’efficacia del dispositivo di sicurezza

La finale di Udine era stata classificata come evento ad altissimo rischio, anche alla luce dei disordini avvenuti durante l’ultima finale europea a Monaco. Per questo, il piano di sicurezza ha previsto barriere fisiche, filtraggio ai varchi e una rete di comunicazione costante tra le varie forze in campo.

Il risultato è stato una serata senza incidenti, né in città né all’interno dello stadio. La gestione ordinata dei flussi di tifosi e la rapidità di intervento nei momenti critici hanno permesso di mantenere la calma anche nelle fasi più delicate, come l’ingresso delle curve più calde.

Il bilancio finale parla di cinque denunce, cinque DASPO, un sequestro di oggetti pericolosi e sette venditori abusivi sanzionati. Ma soprattutto, evidenzia la capacità di gestire una manifestazione calcistica di portata internazionale senza episodi di violenza, trasformando quello che poteva diventare un problema di ordine pubblico in un modello di coordinamento operativo.

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