Crescono in silenzio, ma hanno numeri e talento per prendersi spazio già in questa stagione. Dalla Roma all’Empoli, i nomi da seguire.
Ogni anno la Serie A si riempie di aspettative, ritorni, grandi nomi e… giovanissimi pronti a sorprendere. Il campionato 2025‑2026 si preannuncia fertile per i talenti under 21, molti dei quali sono già parte delle rose principali o gravitano attorno al gruppo dei titolari. Non parliamo di promesse astratte, ma di profili reali, che hanno già dato segnali tecnici e mentali. Alcuni sono italiani, altri arrivano da settori giovanili stranieri, tutti però con una potenziale stagione da protagonisti davanti.
Non sempre trovano spazio subito, ma quando succede cambiano le gerarchie. È in quel momento che si accende l’interesse di pubblico, osservatori e dirigenti. E oggi, più che mai, la pressione di bilancio spinge le squadre a investire su chi può garantire crescita, plusvalenza e rendimento. I club più attenti sanno che il vero colpo, spesso, è già in casa.
Chi ha già lasciato il segno e vuole prendersi di più
Il primo nome che circola è quello di Francesco Camarda, classe 2008, che il Milan ha portato in ritiro tra i grandi dopo un anno da record nel vivaio. Ha già esordito in A, ma l’idea è dargli minutaggio graduale. I rossoneri lo seguono da vicino, consapevoli di avere tra le mani un profilo fuori dal comune. Se le condizioni lo permetteranno, potrebbe essere la sorpresa dell’anno.

Alla Roma, occhi su Niccolò Pisilli, 2004, cresciuto a Trigoria e già impiegato in Conference League. Centrocampista ordinato, visione di gioco e pulizia nei passaggi. Il nuovo ciclo tecnico potrebbe aprire spazi dove prima c’erano barriere.
In casa Empoli, la rivelazione può essere Tommaso Baldanzi. Rientrato dopo un prestito di rodaggio, ha tutte le caratteristiche per diventare un trequartista decisivo: gamba, tiro, visione e personalità. Se trova continuità, può fare la differenza nei match salvezza.
Menzione per Diego Coppola del Verona, difensore centrale già rodato con buoni numeri nella passata stagione. In un reparto spesso in emergenza, il 2003 ha saputo reggere pressioni alte. Se resta, potrebbe diventare un punto fermo.
Chi cerca la stagione della svolta e la fiducia del tecnico
Tra i giovani da rilanciare, c’è Giovani Fini del Sassuolo, mezzala tecnica, classe 2005, che ha bisogno di tempo ma convince nei movimenti tra le linee. Il problema è lo spazio: se trova continuità in Coppa Italia o nei minuti finali delle gare, può prendersi più spazio.
Simone Pafundi, oggi al Lazio, è un altro nome da seguire. Dopo il debutto precoce in Nazionale, ha vissuto una fase di assestamento. A Formello sperano che possa finalmente sbocciare sotto la guida di un tecnico che ne valorizzi i colpi mancini.
Infine, attenzione a Cher Ndour, che torna alla Fiorentina dopo un’esperienza estera. Classe 2004, centrocampista fisico e di costruzione, potrebbe entrare nelle rotazioni se la squadra viola affronta un calendario europeo fitto. In quel caso, serviranno gambe giovani e coraggio.
In sintesi, questa Serie A potrebbe offrire una delle stagioni più fertili per gli under 21 italiani e stranieri. I talenti ci sono, le occasioni vanno costruite. Ma i nomi sono già lì, pronti a farsi largo.
