Il laterale olandese esalta l’ambizione scudetto dell’Inter, evidenzia il nuovo approccio con l’allenatore Chivu e conferma la sua volontà di restare se il club troverà la formula giusta.
Denzel Dumfries ha scelto parole chiare: per lui l’Inter è la favorita per lo scudetto. Lo ha detto il 22 agosto 2025 in conferenza stampa, giudicando con fiducia la rosa attuale e il lavoro svolto. Ha ringraziato Simone Inzaghi per il passato, ma si è soffermato sul presente: con Chivu in panchina, l’attenzione negli allenamenti è diventata più meticolosa e intensa, e questo — ha sottolineato — già si vede. Tornando sul suo futuro personale, l’esterno olandese ha ribadito la volontà di restare: “Se si trova la soluzione giusta, non ho mai avuto dubbi sul continuare qui.”
L’Inter indica la rotta: da favorita a squadra raffinata
L’entusiasmo è palpabile quando Denzel Dumfries si sfoga davanti ai microfoni: “Siamo i favoriti, e lo sento nella testa e nei piedi.” Con questa frase lancia un messaggio chiaro: l’Inter non ambisce più a competere, ma a dominare. E forse non è un caso che il suo commento arrivi a ridosso dell’esordio in campionato. L’organico, secondo lui, è solido, con equilibrio tra esperienza e nuove energie.

Un altro capitolo importante riguarda il rapporto con il nuovo tecnico. “Con Chivu lavoriamo di più,” ha detto, spiegando che la preparazione è diventata ancor più attenta e analitica. Non è un confronto con Inzaghi, ma piuttosto una evoluzione. Una finestra su uno stile di lavoro più incisivo, percorso che potrebbe ridisegnare la fisionomia di squadra.
Dumfries non lascia spazio a ambiguità nemmeno sul piano personale. Ha una clausola da 25 milioni che è già scaduta, ma ha chiarito con fermezza: “Ho sempre voluto restare, se si trova una soluzione giusta. Non ho mai messo in dubbio il mio futuro qui.” Una dichiarazione che al tempo stesso rassicura i tifosi e apre a un dialogo più concreto sul rinnovo o sulla sua collocazione futura all’interno del progetto.
Metodi nuovi, motivazioni vive e un futuro sospeso
Il paragone tra Inzaghi e Chivu emerge senza contrasti: entrambi vicini ai giocatori, comunicativi. Ma Dumfries ha sottolineato che il metodo odierno richiede una maggiore precisione. E nel lavoro quotidiano ha già colto differenze, che a suo avviso potrebbero spostare gli obiettivi del gruppo.
Il risiko in rosa rimane acceso. Da un lato c’è la conferma del gruppo collaudato, dall’altro lo sguardo è aperto a possibili inserti se il mercato lo permetterà. Sul futuro di Dumfries pesa sempre quella clausola, che ora non è più un fattore. Ma la sua disponibilità restare dipende da un piano stabile, concreto. Questo significa che la società dovrà muoversi con cautela, ma anche con rapidità: mantenere i pilastri è fondamentale per costruire qualcosa di duraturo.
È un momento di trasformazione. L’Inter, tra un’anima da vincere e la necessità di rinnovarsi, ha bisogno di punti fermi e segnali di continuità. Dumfries sembra uno di quelli. Non rimane che vedere se la società troverà il modo giusto per renderlo tale anche nei tabelloni del futuro. Il campionato comincia, la squadra sa cosa deve fare.
