Milan shock: sconfitta con la Cremonese e mercato sotto accusa

Milan - Cremonese

Milan - Cremonese Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Agosto 24, 2025

Il Milan di Massimiliano Allegri inizia nel peggiore dei modi il suo campionato: ko sorprendente contro la neopromossa Cremonese e prestazione che lascia più di un dubbio sul progetto tecnico: i rossoneri hanno mostrato limiti tattici e fragilità difensive già viste lo scorso anno

Milan ko che pesa: i limiti tattici della squadra

Senza Leao, il Milan sembra perdere gran parte della propria identità offensiva, e i fischi di San Siro raccontano un malumore che non può essere ignorato. La partita contro la Cremonese ha messo in luce difetti preoccupanti. Il Milan ha sofferto l’organizzazione degli uomini di Nicola, più aggressivi e compatti. In fase difensiva si sono ripetute amnesie già viste. Anche il centrocampo ha vissuto una serata difficile: tante palle perse e poca lucidità. Allegri, chiamato a rilanciare un progetto tecnico in difficoltà, non ha ancora mostrato un piano A riconoscibile. La squadra sembra a suo agio solo quando può ripartire in spazi aperti, come dimostrato in estate contro avversari propositivi.

Mercato: attacco smantellato e poche certezze

Dopo appena 90’ di gioco emergono già dei  limiti strutturali che fanno riflettere. Le difficoltà non riguardano solo il campo. La sessione estiva del Milan ha lasciato dubbi profondi, soprattutto nel reparto offensivo. In uscita Okafor, Colombo, Abraham, Jovic, Morata e persino il giovane Camarda, in entrata non è arrivato nessun attaccante di peso. Una scelta rischiosa, considerati i problemi fisici di Leao e le condizioni non ottimali di Gimenez. In questo contesto, il caso Boniface è emblematico. L’attaccante nigeriano, da tempo alle prese con una cartella clinica travagliata, non ha convinto sulla tenuta fisica, alimentando malumori attorno alla dirigenza. Lecito dunque interrogarsi sulla bontà di una operazione che da ripiego sta virando rapidamente in errore.

Dirigenza sotto esame

Inevitabilmente, la dirigenza finisce nuovamente sotto esame. I nomi accostati al Milan non scaldano l’ambiente che in compenso è molto caldo nelle stanze rossonere. In via Aldo Rossi la tensione è alta. L’amministratore delegato Furlani ha avuto un ruolo centrale nelle operazioni di mercato, incidendo su scelte decisive: dall’acquisto di Ricci prima dell’arrivo di Tare, al no su Xhaka, fino alla trattativa Jashari. Una gestione che lascia intravedere divergenze di vedute con il direttore sportivo albanese. In particolare il tema dell’attaccante continua a essere il tallone d’Achille rossonero. La sensazione è che la sconfitta con la Cremonese sia solo la punta dell’iceberg: per rialzarsi, al Milan serve un colpo. Il tempo, però, sta scadendo.

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