Rovesciata spettacolare e difesa compatta: la squadra di Nicola conquista una vittoria storica a San Siro.
Il Milan inizia la stagione di Serie A 2025‑26 con una sconfitta sorprendente: a San Siro passa la Cremonese per 2‑1, portandosi a casa tre punti pesantissimi. I grigiorossi colpiscono con Baschirotto su calcio piazzato e poi con una giocata fuori dagli schemi di Bonazzoli, che inventa una rovesciata da applausi. I rossoneri trovano il pareggio momentaneo con Pavlović, ma nel secondo tempo non riescono a rientrare in partita. La squadra di Nicola tiene il campo con lucidità e chiude ogni spazio, lasciando il pubblico del Meazza con l’amaro in bocca.
La partita: Milan sorpreso, la Cremonese punge
Il fischio d’inizio arriva alle 20:45 di sabato 23 agosto, in uno stadio Meazza pieno e carico di aspettative. Il Milan parte con il consueto 3‑5‑2, affidandosi alla qualità di Modric, Loftus‑Cheek e Fofana in mezzo al campo. Davanti, l’assenza di Leao costringe Allegri a puntare su Pulisic e Giménez. La Cremonese risponde con un undici compatto, ordinato, con Baschirotto e Pezzella a guidare la difesa e un centrocampo fisico e aggressivo.

Dopo una fase di studio, al 28’ arriva la prima svolta: calcio d’angolo battuto sul primo palo, Baschirotto si libera dalla marcatura e colpisce di testa con forza. Il pallone buca la difesa rossonera e si insacca alle spalle di Maignan. È il gol dello 0‑1, che sorprende e gela il pubblico di casa. Il Milan reagisce, ma senza ordine. Serve un’azione insistita allo scadere del primo tempo per trovare il pareggio: apertura di Estupiñán sulla sinistra, pallone rasoterra in area e deviazione vincente di Pavlović, che firma l’1‑1 proprio al 45+1’.
Nella ripresa, ci si aspetta il forcing rossonero, ma al 61’ arriva il colpo che decide la gara. Pezzella serve in area Bonazzoli, che controlla e si coordina in un lampo: rovesciata perfetta, palla all’angolino. Maignan immobile, Meazza ammutolito. Il Milan prova il tutto per tutto nei minuti successivi, ma la Cremonese si difende con ordine, senza sbavature. Nonostante il possesso palla, i rossoneri non riescono più a rendersi realmente pericolosi.
Il dato che sorprende: Milan mai così in difficoltà all’esordio
Per i rossoneri è una battuta d’arresto pesante. I numeri parlano chiaro: il Milan non perdeva alla prima giornata di campionato da anni, e quasi sempre aveva portato a casa i tre punti al debutto. La sconfitta interna contro una squadra sulla carta inferiore riapre interrogativi sulla tenuta mentale e sulla costruzione del gioco.
Al contrario, per la Cremonese si tratta di una vittoria che cambia la prospettiva stagionale. I grigiorossi non avevano mai vinto una prima giornata in Serie A, e anzi avevano sempre faticato fuori casa. Stavolta il copione si è invertito. Merito di un gruppo coeso, di una linea difensiva granitica e di due episodi sfruttati al massimo. Il primo: l’anticipo e il colpo di testa di Baschirotto. Il secondo: la perla tecnica di Bonazzoli, che non a caso viene accolto con gli applausi anche dai tifosi avversari.
Allegri, nel post-partita, appare teso. La sua squadra ha mostrato lacune nel pressing alto e in fase di copertura sulle palle inattive. Troppe indecisioni, pochi guizzi. Il calendario ora prevede una trasferta delicata, e servirà un cambio di passo immediato.
Per la Cremonese, invece, è la notte della consacrazione. San Siro espugnato, e un campionato che comincia nel migliore dei modi, con una prestazione solida e un risultato che pesa. Una vittoria arrivata non per caso, ma con merito.
Pressione, nervosismo e scelte discutibili nel finale
Negli ultimi venti minuti, il Milan tenta il tutto per tutto inserendo uomini offensivi come Okafor e Adli, ma la manovra resta confusa, spesso rallentata da passaggi orizzontali e poco incisivi. Si nota un certo nervosismo, soprattutto tra i centrocampisti: Modric viene ammonito per proteste, Fofana commette qualche errore di troppo in uscita, mentre Loftus‑Cheek appare stanco e poco lucido. La Cremonese, invece, mostra freddezza, gestisce il possesso quando può e perde tempo senza esagerare, con intelligenza. Nei minuti di recupero, un colpo di testa di Giménez sfiora il palo ma non basta. Il triplice fischio arriva in mezzo ai fischi del pubblico rossonero, che non nasconde la delusione per un esordio così opaco. Intanto, la panchina di Nicola esulta compatta, consapevole di aver scritto una pagina pesante nella storia recente del club.
