Kairat Almaty ha compiuto un’impresa storica: eliminato il Celtic dopo due 0‑0 e una tensione finita ai rigori. Questo traguardo apre ai kazaki le porte della Champions League per la prima volta nella loro storia.
Una serata che resterà scolpita nella memoria del calcio kazako. Il Kairat Almaty ha eliminato il Celtic di Glasgow, storico club europeo, grazie a una prova di tenacia, sacrificio e freddezza. Dopo due partite finite 0‑0, il verdetto è arrivato dagli 11 metri, dove i kazaki hanno avuto la meglio, grazie soprattutto alle parate decisive del portiere Temirlan Anarbekov.
Il Kairat approda così, per la prima volta, alla fase a gironi della Champions League, un risultato mai raggiunto prima da un club del Kazakhstan. Una vittoria costruita con metodo, che dimostra quanto il calcio stia cambiando anche fuori dai confini tradizionali dell’Europa occidentale.
Kairat-Celtic: rigori e svolta storica in Kazakistan
Per il Kairat, non era solo una partita. Era un’occasione per riscrivere la storia del club. I due confronti, uno ad Almaty e l’altro a Glasgow, si sono conclusi a reti inviolate, ma carichi di tensione. La formazione kazaka ha tenuto botta a una squadra più esperta, gestendo bene ogni fase della gara.

Nel ritorno in Scozia, il Celtic ha provato a dominare, ma ha trovato una linea difensiva compatta e organizzata. Il Kairat ha chiuso ogni spazio e ha mostrato solidità tattica, aspettando il momento giusto per colpire.
La lotteria dei rigori ha premiato i più lucidi. Gli errori dal dischetto di Maeda e McGregor hanno lasciato spazio alle parate di Anarbekov, che si è preso la scena parando tre tiri decisivi. Una serata perfetta per lui, una sorta di eroe nazionale da un momento all’altro. La qualificazione alla fase a gironi vale milioni, ma soprattutto prestigio.
Il calcio in Asia Centrale si prende così un posto tra le grandi. Il Kairat diventa il primo club kazako a entrare nel tabellone principale della Champions, segnando un momento chiave per tutto il movimento calcistico locale.
Bodo/Glimt e Pafos: due sorprese che fanno rumore
Il turno preliminare di Champions ha regalato anche altri verdetti sorprendenti. Il Bodo/Glimt, club norvegese che già negli ultimi anni si era fatto notare in Conference League e Europa League, ha superato il turno nonostante la sconfitta nel ritorno. Forte del 5‑0 dell’andata, ha gestito la gara di ritorno con attenzione, qualificandosi senza affanni.
Il Bodo conferma il suo momento d’oro, grazie a una filosofia di gioco basata su ritmo, pressing alto e organizzazione. Il tecnico Kjetil Knutsen continua a raccogliere i frutti del lavoro svolto in questi anni.
Poi c’è il caso Pafos, vera rivelazione di questo turno. Il club cipriota ha superato i serbi con un risultato complessivo di 3‑2, firmando l’impresa all’ultimo minuto grazie a un gol di Jaja Silva. Un gol pesante, che ha acceso lo stadio e la città. Per Cipro, è un ritorno di fiamma sul palcoscenico europeo, dopo anni di assenza.
Il panorama della Champions 2025/26 si apre così a club nuovi, lontani dai riflettori ma carichi di entusiasmo. Non è più solo una questione tra giganti: ci saranno anche Kazakhstan, Norvegia e Cipro a portare storie fresche e inattese.
