Con un budget limitato serve visione, freddezza e qualche rischio calcolato. Ecco la Top11 per chi punta a vincere spendendo poco.
La parola d’ordine è una: risparmiare. Ma nel fantacalcio non basta spendere meno per ottenere il risultato. Serve scegliere bene, individuare i profili giusti, quelli che garantiscono minutaggio, bonus potenziali e margine di crescita. Il budget da 250 fantamilioni è sempre più diffuso nei tornei privati, ma comporta tagli drastici, rinunce ai big e molta attenzione ai dettagli. Non puoi permetterti cali, e ogni errore pesa doppio. Chi punta a vincere con questa cifra sa che la chiave è nella squadra di base, non nei nomi da copertina. E per questo, la Top11 low cost non è una squadra B. È una scommessa ragionata, che parte da nomi fuori dai radar ma con potenziale reale.
Portieri affidabili, difensori stabili e centrocampisti da 6 fisso: il blocco basso della Top11
Il primo errore che si fa con budget limitato è puntare tutto sull’attacco. Ma senza una base solida, il rischio è partire ogni giornata con malus o con giocatori da 5 secco. Nella costruzione della Top11, si è partiti invece dal blocco basso. Portieri e difensori devono essere titolari certi, meglio se di squadre organizzate difensivamente e che non fanno girare troppo.

Tra i pali, il profilo più interessante è un portiere titolare in una neopromossa che, al netto dei gol subiti, ha il posto garantito e un costo basso. In difesa, spazio a profili come Pedersen del Sassuolo, che può fare minutaggio e offrire qualche bonus con inserimenti. Ottimi anche giocatori come Pirola o Grassi, centrali che non brillano ma garantiscono presenze e sufficienze. L’idea è di riempire il reparto con giocatori da 6 pieno, da schierare senza paura nelle giornate complicate.
A centrocampo la scelta è ancora più strategica. Serve chi gioca avanzato, magari come mezzapunta mascherata, ma che viene ancora listato come mediano o esterno. Il nome da cerchiare è Banda, che ha dimostrato di poter creare occasioni e ha una media voto più alta di quanto sembri. Altri profili simili ruotano tra Empoli, Lecce e Verona: nomi poco cercati, ma che possono portare assist imprevisti e, in alcuni casi, gol pesanti. Se scegli con attenzione qui, hai già vinto mezza sfida.
Attacco leggero ma non anonimo: i nomi da bonus veri sotto i 20 fantamilioni
La vera svolta in una rosa low budget arriva davanti. Ed è qui che servono coraggio e lucidità. Dimentica i top. Dimentica gli attaccanti che costano 40+. La Top11 da 250 si costruisce puntando su chi è ancora sottovalutato ma ha già mostrato segni di crescita. Uno dei nomi più caldi per questo tipo di strategia è Djuric, che garantisce presenza in area, gioco aereo e spesso è il primo rigorista. Prezzo contenuto e titolarità quasi assicurata.
Al suo fianco può trovare posto Bonazzoli, che ha cambiato maglia e cerca il rilancio. Gioca per la squadra, sa inserirsi, e se in giornata può anche fare la differenza. In alternativa, occhi su un esterno offensivo come Valentini del Frosinone: parte basso nelle aste, ma può portare assist e minuti. Scegliere tre attaccanti sotto i 20 fantamilioni l’uno ti consente di investire qualche credito in più a centrocampo, oppure portare a casa un difensore di fascia alta come bonus extra.
L’attacco leggero non significa rinunciatario. Significa intelligente. Chi riesce a individuare quei nomi pronti a segnare anche solo 7-8 gol a stagione, ma a basso costo, costruisce un sistema sostenibile per tutto il campionato. E quando i big vanno in crisi, tu hai continuità, equilibrio e margini per sorprendere. Il resto lo farà il mercato di gennaio, ma intanto questa è la base ideale per iniziare con i piedi ben piantati.
