Allegri, un Milan nuovo e pieno di incognite

Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Settembre 3, 2025

Il calciomercato estivo del Milan si è chiuso come uno dei più intensi e controversi degli ultimi anni. Con ben 10 acquisti e oltre 30 operazioni in uscita, la dirigenza rossonera ha ridisegnato quasi completamente la rosa, affidando a Massimiliano Allegri una squadra ricca di novità ma anche di incognite.

Allegri  senza un vero bomber d’area

Il reparto offensivo del Milan, sulla carta, presenta qualità e soluzioni di livello internazionale. Nkunku, acquistato per circa 40 milioni, rappresenta il colpo ad effetto: un giocatore straordinario se in condizione, ma reduce da due stagioni segnate dagli infortuni. A completare il reparto ci sono Leao, punto fermo e trascinatore della squadra, Pulisic, già protagonista nella scorsa stagione, e Santiago Gimenez, rimasto nonostante le pressioni della società a cederlo. Il problema principale riguarda però l’assenza di una vera alternativa a Giroud, quel centravanti d’area richiesto dallo stesso Allegri. Nkunku non è un attaccante da area di rigore, Gimenez deve ancora dimostrare di poter reggere il peso di San Siro. La sua gestione di Gimenez, dopo un’estate di tensioni, sarà un altro nodo delicato: se il messicano troverà fiducia, potrà dare un contributo importante.

Centrocampo: Modric e Rabiot alzano l’asticella

Se l’attacco lascia qualche dubbio, il centrocampo è senza dubbio il reparto meglio costruito e più competitivo. L’arrivo di Luka Modric, campione di esperienza e qualità, rappresenta un salto di livello importante. Accanto a lui, Adrien Rabiot porta fisicità e inserimenti, rendendo la mediana rossonera una delle più complete della Serie A. Le alternative sono giovani e di prospettiva: Samuele Ricci e Ardon Jashari sono profili in crescita, capaci di garantire futuro e continuità. A questi si aggiungono Loftus-Cheek e Fofana, due centrocampisti dinamici, ideali per dare intensità alla manovra e copertura alla difesa. In più, Allegri può contare su Saelemaekers come jolly polivalente, utile in più ruoli. Il rischio, semmai, è quello di un eccesso di abbondanza in mezzo al campo, a discapito di altri reparti rimasti scoperti.

Difesa in difficoltà: manca il leader

La difesa del Milan è il vero tallone d’Achille. Odogu, giovane con appena tre presenze in Bundesliga appare più come un investimento, ma non la soluzione immediata che evidentemente serviva. Anche i due esterni bassi a destra e sinistra destano perplessità; il livello non sembra all’altezza delle ambizioni del club. Questo scenario costringerà Allegri a lavorare più del previsto sull’equilibrio tattico, probabilmente adottando un modulo ad hoc per mascherare le lacune sulle fasce laterali. Alla “summa”, dunque, manca qualche fattore: c’è tanta qualità e fantasia in mezzo al campo, un attacco forte ma incompleto e una difesa che resta fragile. Ora spetta ad Allegri trasformare una rosa disomogenea in una squadra vincente, sfruttando la sua esperienza per rendere il Milan competitivo in Serie A e in grado di centrare un posto per la prossima Champions League.

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