A Muggiò cambia tutto, la Fucina entra nella sua nuova era: stop ai social e ai doppi impegni. Ecco la nuova linea della società
Due regole semplici ma destinate a cambiare tutto: è iniziata una nuova era a Muggiò, dove la linea tracciata da Umberto Cortelazzi, nuovo direttore sportivo della Fucina, mira a riportare il calcio all’essenza originale. Lui la definisce antica, “perché ormai sono vecchio”, e respinge l’etichetta di normalità: “qual è la normalità?”, ma resta il fatto che, dopo l’esperienza in Goat e lo sbarco sulle piattaforme social, per la Fucina è in atto una rivoluzione.
Fucina, inizia la rivoluzione: “Meno social, più punti”
Cortelazzi si presenta senza fronzoli, con un approccio diretto e uno slogan che sintetizza la sua visione: “Meno social più punti”. La direzione da prendere è chiara, ma quali sono le due regole principali?
Lo stop agli smartphone
La prima regola ha già scosso i tifosi online: “Nel centro sportivo non entrerà più uno smartphone o una telecamera, niente riprese video all’inizio, nell’intervallo o alla fine delle partite. Perché quello che succede nello spogliatoio, là deve restare. Punto”.
Una decisione netta, che segna la fine della Fucina “social”, a lungo abituata a raccontarsi in diretta su Instagram. Cortelazzi però non ha dubbi: “alla visibilità sui social preferisco vincere le partite”.
Vietati i doppi impegni
La seconda regola riguarda l’impegno dei calciatori: “Nessun tesserato potrà partecipare a tornei extra tipo Kings League o compagnia cantante. Questo perché vogliamo calciatori concentrati al 100% sul progetto Fucina”.
Un richiamo chiaro dopo le esperienze dello scorso girone di ritorno, quando alcuni giocatori si erano divisi tra impegni ufficiali e competizioni parallele.
Una scelta condivisa
Il presidente Luciano Pace, che nella scorsa stagione arrivò perfino a guidare allenamenti e partite in prima persona per mancanza di tecnici disponibili, è il principale sostenitore della nuova linea. Cortelazzi racconta: “Quando ci siamo incontrati a giugno gli ho espresso le mie idee. Se mi ha preso significa che le ha accettate”.
La panchina, inizialmente ipotizzata anche per lui, è stata invece affidata ad Agostino Mastrolonardo, con una chiara divisione di ruoli.
Gli obiettivi della Fucina
Realismo e pragmatismo guidano il progetto: “Salvarci prima di tutto, per fare 44 punti con un budget ridimensionato. Poi si vedrà”.
Con queste regole, la Fucina inaugura una stagione eccezionale, che guarda al passato per ritrovare concretezza.
