Dagli innesti dell’Inter al pressing finale del Napoli, fino ai colpi di scena di Juventus e Milan: il mercato estivo 2025 chiude con scossoni che potrebbero cambiare la corsa allo scudetto.
Nel tardo pomeriggio di venerdì 1 settembre 2025, si è chiuso ufficialmente il calciomercato estivo, portando con sé un’ondata di trattative lampo, ritorni inaspettati e colpi da copertina. In Serie A, l’ultima giornata è stata segnata da strategie aggressive, rilanci improvvisi e qualche addio che ha fatto rumore. Le grandi del campionato hanno mosso le pedine con attenzione, cercando di correggere in extremis alcune lacune evidenti emerse durante la preparazione estiva.
L’Inter ha completato una campagna acquisti robusta, inserendo rinforzi mirati in ogni reparto. L’obiettivo è stato chiaro fin dall’inizio: restare competitivi in campionato e in Europa, approfittando della continuità tecnica e di una rosa già rodata. Sul fronte opposto, la Juventus ha operato con meno clamore ma con decisione, puntando su giocatori funzionali al nuovo corso tattico voluto da Thiago Motta. L’ultimo colpo è arrivato sul gong: un centrocampista francese classe 2000, prelevato dal Monaco per circa 22 milioni, dopo una trattativa durata settimane.
Il Napoli ha piazzato un doppio innesto nelle ultime ore: un difensore centrale argentino dal River Plate e un esterno offensivo che era seguito anche dal Siviglia. Scelte che riflettono la volontà di dare nuova linfa al gruppo, ancora in cerca della giusta identità dopo un’estate turbolenta. Il Milan, invece, ha sorpreso tutti con una manovra improvvisa: il ritorno di un ex centrocampista, ceduto due anni fa alla Premier League, che ha firmato un triennale nella notte del 31 agosto.
Colpi in extremis e scambi a sorpresa
A fare notizia, però, non sono stati solo gli acquisti. La Roma ha ceduto Belotti al Torino, risolvendo un dualismo poco funzionale per Mourinho. In cambio, ha ottenuto un conguaglio economico e la possibilità di reinvestire a gennaio. Il Torino, dal canto suo, ha anche trovato l’accordo con il Genoa per il giovane Vogliacco, mentre il Sassuolo ha mollato Laurienté, ormai fuori dai piani tecnici, a un club turco.

Uno dei movimenti più chiacchierati riguarda Lazio e Fiorentina, che hanno concluso uno scambio quasi alla pari tra due trequartisti: Zaccagni e Ikoné. Una scelta che ha sorpreso anche i diretti interessati, vista la rapidità con cui è maturata. Sarri avrebbe spinto personalmente per il ritorno di un giocatore più verticale, mentre la Fiorentina cercava un profilo con più qualità tecnica a ridosso della punta.
Altri affari last minute hanno riguardato l’Atalanta, che ha ufficializzato il prestito di un giovane attaccante belga dal Bruges, e il Bologna, che ha provato fino all’ultimo a convincere Orsolini a restare, senza però riuscirci. Il giocatore ha scelto la Turchia, attratto da un’offerta irrinunciabile. L’Udinese, infine, ha confermato la cessione del centrale portoghese Ferreira in Bundesliga, chiudendo così un ciclo triennale iniziato nel 2022.
Una Serie A ridisegnata e pronta a sorprendere
Ora che il mercato è chiuso, la Serie A appare profondamente diversa rispetto a tre mesi fa. Non solo per i nomi, ma per la filosofia che molte squadre stanno adottando. C’è chi ha puntato sull’usato sicuro, chi ha rischiato con scommesse straniere e chi ha preferito blindare il blocco esistente. A cambiare, però, è soprattutto la percezione delle forze in campo.
L’Inter parte ancora favorita, ma la Juventus di Motta si candida come antagonista reale, anche grazie a un mercato coerente e senza eccessi. Il Milan dovrà trovare in fretta il giusto equilibrio tra le tante novità, mentre il Napoli ha mostrato segnali positivi, pur con qualche nodo tattico ancora da sciogliere. Occhi puntati anche su Roma e Lazio, che sembrano aver imboccato due strade divergenti: una verso la solidità, l’altra verso l’incognita.
I tifosi, intanto, si preparano a un campionato che promette più equilibrio, meno sconti e tante partite da giocare sul filo dei dettagli. Le prime giornate saranno fondamentali per capire se gli investimenti avranno portato benefici reali o se serviranno ulteriori ritocchi a gennaio.
