Conclusa la sessione ufficiale, resta un nutrito gruppo di calciatori senza contratto e pronti a ripartire.
La chiusura del calciomercato estivo 2025 non ha messo fine ai movimenti tra le squadre di Serie A e non solo. Resta infatti ancora attiva la pista degli svincolati, una finestra che consente ai club di completare le rose attingendo tra i calciatori rimasti senza contratto. Una lista lunga, composta da nomi noti, alcuni dei quali fino a pochi mesi fa calpestavano i campi della Champions League. Da Hakim Ziyech a Takehiro Tomiyasu, passando per Miralem Pjanic e Giacomo Bonaventura, i profili liberi non mancano e diversi direttori sportivi stanno monitorando la situazione con attenzione.
Le trattative con gli svincolati non sono soggette a vincoli temporali, e per molte società rappresentano un’occasione per inserire esperienza e qualità a costi contenuti. Alcuni di questi nomi, come Ziyech, sono stati accostati a club italiani anche nelle ultime ore di mercato, senza però che le trattative andassero a buon fine. Altri, come Pjanic, hanno dichiarato di essere disponibili a nuove avventure in Europa, pur senza rinunciare a ingaggi rilevanti. Il caso di Bonaventura è diverso: il centrocampista, svincolatosi dalla Fiorentina, è in attesa di una chiamata che gli garantisca un ruolo da protagonista.
Ziyech e Tomiyasu i più richiesti. L’Italia osserva da vicino
Il nome più caldo tra i liberi è quello di Hakim Ziyech, reduce dalla risoluzione con il Galatasaray dopo un’annata complicata. L’ex esterno del Chelsea, 32 anni, ha offerte da campionati minori ma vorrebbe restare in Europa, dove alcune squadre stanno valutando il suo profilo per rinforzare l’attacco. In Serie A, Monza e Udinese si sono informate, mentre all’estero si parla di un interesse concreto del Betis Siviglia. Ziyech, per ora, prende tempo: vuole una squadra che gli garantisca spazio e continuità.
Discorso simile per Takehiro Tomiyasu, difensore giapponese rimasto svincolato dopo la fine del contratto con l’Arsenal. A 26 anni, è considerato un rinforzo affidabile per qualsiasi retroguardia. Alcuni club della Bundesliga avrebbero già avviato i contatti con il suo entourage, ma la sua priorità sarebbe quella di restare in Italia, dove aveva già giocato con il Bologna prima dell’approdo in Premier. Il profilo interessa anche a squadre in emergenza difensiva, come Lazio e Torino, ma il nodo resta sempre lo stesso: l’ingaggio.
Al momento non risultano trattative avanzate, ma è probabile che uno o entrambi trovino sistemazione entro metà settembre. I parametri tecnici ci sono, e il margine per inserirli in squadre già rodate è alto, soprattutto in contesti che partecipano a coppe europee e necessitano di rotazioni frequenti.
Pjanic e Bonaventura, esperienza in cerca di destinazione
Tra i profili più esperti ancora disponibili spiccano Miralem Pjanic e Giacomo Bonaventura. Il bosniaco, 35 anni a ottobre, ha terminato l’esperienza con lo Sharjah FC negli Emirati e sta valutando un ritorno in Europa. Si è allenato in modo autonomo durante l’estate e aspetta una proposta concreta. Nei giorni scorsi, il suo entourage avrebbe sondato alcune squadre italiane e francesi, ma per ora nulla di concreto. La sua ultima stagione ufficiale risale a marzo, e questo rende più complessa la valutazione sul piano fisico.
Diverso il discorso per Bonaventura, svincolato dopo l’addio alla Fiorentina, con cui ha disputato una stagione da protagonista fino alla finale di Conference League. Il centrocampista non ha fretta: si allena regolarmente, ha ricevuto contatti da club di metà classifica e aspetta l’offerta giusta per rimettersi in gioco. A 34 anni, non ha intenzione di lasciare il campionato italiano. La sua esperienza, unita alla capacità di giocare in più ruoli, fa gola a squadre come Cagliari e Verona, entrambe alla ricerca di un profilo di qualità a centrocampo.
L’impressione è che il nome dell’ex Milan possa muoversi prima rispetto agli altri, anche perché il suo inserimento tattico sarebbe più immediato. Intanto resta in attesa, pronto a cogliere l’occasione giusta. Il mercato, anche se ufficialmente chiuso, non ha ancora smesso di muoversi.