Escluso dalle scelte di Tudor, Milik non gioca una gara ufficiale da oltre un anno: futuro in bilico.
Arkadiusz Milik è fuori dai radar della Juventus e, adesso, anche dalla lista Uefa ufficializzata dal club per le competizioni europee. Una decisione che pesa, specie per un attaccante fermo da 453 giorni, lontano dai campi da marzo 2024. L’esclusione dalle scelte di Igor Tudor, che ha confermato la lista per la Conference League, è un segnale chiaro: il centravanti polacco non rientra nei piani tecnici della nuova stagione.
Il giocatore non è ancora completamente recuperato dopo il lungo stop, ma la sensazione è che anche a pieno regime difficilmente avrebbe trovato spazio. Con Vlahovic titolare, Kean rientrato a pieno ritmo e Yildiz ormai stabilmente nel giro della prima squadra, il reparto offensivo bianconero è affollato. E Milik, che nell’ultimo anno ha faticato anche a ritrovare continuità negli allenamenti, appare ormai ai margini.
I segnali arrivati da Vinovo nei primi giorni di settembre sono inequivocabili: Tudor vuole una squadra corta, reattiva, in grado di alternare ruoli e compiti con velocità. In questo sistema, Milik non trova spazio. E se già prima dell’esclusione c’erano voci di mercato, ora il tema della cessione torna con forza, soprattutto verso l’estero, dove i mercati sono ancora aperti.
Possibile destinazione in Turchia per rilanciarsi
Tra le ipotesi più concrete per una partenza immediata c’è la Turchia, dove il mercato resta aperto fino all’8 settembre. Diversi club di Super Lig hanno mostrato interesse, in particolare Galatasaray e Trabzonspor, entrambi a caccia di un attaccante esperto, con curriculum internazionale.

Per Milik si tratterebbe di un ritorno nel calcio vissuto da protagonista. Dopo le esperienze con Napoli, Marsiglia e Juve, il polacco potrebbe ritrovare centralità in un campionato in cui la pressione è alta, ma le possibilità di rilancio sono concrete. Il nodo principale resta l’ingaggio, ma gli intermediari sono al lavoro per trovare una quadra.
Alla Juventus non si opporrebbero a una partenza, anche in prestito. Lo spazio per lui, nei fatti, non c’è. L’esclusione dalla lista europea è solo la conferma di una separazione già scritta, che potrebbe diventare definitiva nelle prossime ore. Milik, 29 anni, ha ancora margini per tornare a fare gol, ma ha bisogno di minuti, ritmo, fiducia. Tutto ciò che a Torino, oggi, non può garantirgli nessuno.
L’ultima partita, i numeri e l’ombra dell’inattività
L’ultima presenza ufficiale di Milik risale al 12 giugno 2024, in Polonia-Germania, gara di Nations League. Da allora, solo terapie e allenamenti individuali. Nessuna convocazione, nessun rientro. Un’assenza così lunga che ha ridotto la sua centralità anche nella nazionale polacca, dove rischia di perdere il posto in vista degli Europei 2026.
Con la maglia della Juventus ha segnato 9 gol in 39 partite, ma la maggior parte concentrati nel primo periodo del prestito, quando sembrava potesse diventare una risorsa fissa nel reparto offensivo. Poi, tra infortuni muscolari e scelte tecniche, il suo percorso si è interrotto.
Ora Milik guarda avanti. I suoi agenti sono al lavoro con club turchi e non è da escludere che, già entro il fine settimana, possa esserci un’accelerata. La Juventus lo lascerebbe partire, anche perché libererebbe spazio in rosa e alleggerirebbe il monte ingaggi. Il tempo stringe e per lui ogni giorno fermo è un giorno in meno per ripartire.
