Il centrocampista algerino ha respinto la proposta dalla Turchia: vuole giocarsi le sue carte a Milano e recuperare pienamente la forma dopo l’infortunio. Il club condivide la linea.
La proposta era arrivata nei giorni scorsi, formale, con margini economici interessanti e un progetto tecnico che garantiva centralità. Il Trabzonspor, club turco in cerca di profili internazionali per rafforzare il centrocampo, aveva puntato Ismael Bennacer, rientrato solo di recente dopo il lungo stop per infortunio. Il Milan ha ascoltato, ha informato il giocatore, poi ha lasciato a lui la scelta finale. La risposta è stata secca: no. Bennacer vuole restare a Milano, convinto di poter tornare protagonista dopo mesi complicati. Nessun dubbio, nessuna esitazione. Un segnale chiaro, sia alla dirigenza che allo spogliatoio.
La trattativa sfumata e la posizione del Milan: perché Bennacer ha scelto di restare
Il corteggiamento del Trabzonspor era stato attento e continuo. L’offerta comprendeva un ingaggio superiore rispetto a quello attuale e la promessa di un ruolo da titolare fisso. I dirigenti turchi avevano sondato l’ambiente Milan, trovando una disponibilità al dialogo, almeno nella prima fase. Il club rossonero, pur non mettendo Bennacer sul mercato, aveva lasciato aperta la porta a valutazioni, soprattutto considerando il rientro graduale del centrocampista e la folta concorrenza a metà campo.

La decisione è maturata dopo un confronto tra giocatore, agente e staff tecnico. Bennacer ha messo sul piatto la sua volontà di non interrompere il percorso a Milano. Vuole tornare ai livelli pre-infortunio e conquistarsi il posto con il lavoro quotidiano. I segnali arrivati negli ultimi allenamenti sono positivi: il ginocchio risponde, la condizione cresce, il minutaggio verrà dosato con attenzione. Il Milan, da parte sua, ha apprezzato l’atteggiamento del giocatore, confermandone il valore all’interno del gruppo.
L’offerta turca non è mai diventata un pericolo reale. Il legame tra Bennacer e l’ambiente rossonero è forte, costruito in anni di prestazioni solide e crescita continua. La scorsa stagione, segnata dall’infortunio, ha lasciato il segno, ma non ha cancellato ciò che il club pensa di lui. E proprio per questo, l’idea di cederlo, anche temporaneamente, non ha mai convinto fino in fondo.
Il piano di rientro, la gestione fisica e il ruolo nel nuovo Milan di Pioli
Ismael Bennacer ha già ripreso a lavorare con il gruppo. I minuti concessi nei test amichevoli e nelle ultime sedute sono stati gestiti con prudenza, ma mostrano una progressione chiara. Lo staff medico segue da vicino ogni step, mentre Pioli valuta come reinserirlo nel sistema di gioco senza forzare i tempi. L’obiettivo è averlo al meglio per la seconda parte di settembre, quando il calendario comincerà ad infittirsi.
Nel nuovo assetto del Milan, Bennacer resta un riferimento. Può giocare da mediano davanti alla difesa, ma anche da interno in una linea a tre. Il suo dinamismo, la lettura delle situazioni e la capacità di verticalizzare in pochi tocchi restano elementi preziosi per il tecnico. Con Loftus-Cheek, Reijnders, Musah e Adli in rosa, la concorrenza è alta, ma Pioli conosce bene il valore dell’algerino e intende gestirlo con attenzione.
L’aspetto mentale sarà decisivo. Bennacer è rientrato da un infortunio serio, e sa che serve tempo per ritrovare ritmo e sicurezza nei contrasti. La scelta di dire no al Trabzonspor nasce anche da qui: non vuole cambiare ambiente, lingua, staff, proprio ora che ha ricominciato a sentirsi parte del progetto. Lo spogliatoio lo ha riaccolto senza esitazioni, e la società, pur non blindandolo ufficialmente, ha dato segnali chiari di fiducia.
Il rifiuto alla proposta turca, quindi, non è solo un gesto di attaccamento. È una scommessa personale, con l’ambizione di tornare centrale nel Milan, in un momento in cui la squadra ha bisogno di stabilità e identità. E Bennacer, se integro, può offrire entrambe le cose.
