Il nuovo direttore sportivo valuta la posizione di Lorenzo Pellegrini: tra permanenza, rinnovamento e leadership da rilanciare, parte il confronto sul peso del capitano nella nuova Roma.
Il primo vero faccia a faccia tra Lorenzo Pellegrini e Massara, nuovo direttore sportivo della Roma, si è tenuto nel centro sportivo di Trigoria all’inizio di questa settimana. Un confronto diretto, senza intermediari, per chiarire aspettative, stato di forma, e soprattutto il ruolo del capitano nel progetto tecnico in costruzione. Il colloquio è stato lungo e riservato, avvenuto in un momento cruciale della stagione, tra la fine del mercato e le prime verifiche sul campo. Il nodo non è solo contrattuale, ma simbolico: cosa rappresenta oggi Pellegrini per la Roma e che tipo di spazio avrà nel sistema disegnato dal nuovo allenatore? Le risposte, al momento, restano in parte aperte.
Il ruolo del capitano tra cambi tattici e nuove responsabilità interne
Il tema centrale dell’incontro riguarda l’identità tecnica e carismatica di Pellegrini. Dopo un’annata segnata da problemi fisici e da prestazioni non sempre all’altezza delle attese, la Roma ha bisogno di certezze, specialmente da chi indossa la fascia. Massara, nel suo nuovo ruolo, ha espresso la volontà di ripartire dalle figure chiave, ma senza automatismi. Non ci sono posizioni garantite, nemmeno per chi ha rappresentato la squadra negli ultimi anni. La stagione appena cominciata servirà da banco di prova, sia per il contributo in campo che per il comportamento fuori.

Nel sistema attuale, Pellegrini viene utilizzato in più zone del centrocampo. Talvolta rifinitore, talvolta mezzala, raramente arretrato, sempre con l’obbligo di costruire e verticalizzare. La domanda è se queste funzioni si sposano con il tipo di calcio richiesto oggi alla Roma. Con il nuovo impianto tattico che ruota attorno alla velocità delle transizioni e alla pressione alta, il capitano dovrà adattarsi a un ritmo più sostenuto, con meno pause e maggiore intensità nelle due fasi.
Durante il colloquio, si è discusso anche del suo stato di salute. Gli acciacchi che lo hanno condizionato negli ultimi mesi sembrano risolti, ma resta la necessità di ritrovare continuità. Il club ha chiesto disponibilità piena agli allenamenti e un approccio più presente anche nella gestione quotidiana del gruppo. La leadership non passa solo dal braccio, ma anche dall’esempio. E in un gruppo giovane e in parziale ristrutturazione, il comportamento di Pellegrini potrà pesare più delle parole.
Il peso contrattuale, la questione fascia e lo scenario che potrebbe aprirsi
Un altro punto sul tavolo riguarda il profilo contrattuale di Pellegrini. L’attuale accordo lo lega alla Roma fino al 2026, con un ingaggio di prima fascia. In un contesto di revisione dei costi, questa posizione impone riflessioni. La dirigenza non ha messo in discussione il rinnovo, ma valuta soluzioni in prospettiva. Se il rendimento dovesse rimanere discontinuo, o se le gerarchie tecniche dovessero mutare, l’opzione di una separazione non sarebbe da escludere nei prossimi mesi. Tutto dipende dalle risposte sul campo.
La fascia da capitano, simbolo e fardello, è parte integrante della riflessione. Pellegrini ha sempre mostrato attaccamento al club, cresciuto nel vivaio e rientrato da titolare dopo l’esperienza al Sassuolo. Ma oggi la Roma guarda anche ai segnali che arrivano dallo spogliatoio. Altri profili, come Cristante o lo stesso Mancini, vengono percepiti come leader silenziosi ma efficaci. Non a caso, nel ritiro estivo, la gestione dei momenti chiave è stata spesso condivisa, quasi a voler testare nuovi equilibri. Nessuna rivoluzione annunciata, ma la sensazione che tutto sia in fase di valutazione.
Il colloquio con Massara è servito anche a ristabilire un canale diretto tra società e giocatore. Pellegrini ha ascoltato, chiesto chiarezza sul progetto tecnico e dato la propria disponibilità. Ora tocca a lui dimostrare di poter essere non solo parte della squadra, ma colonna su cui appoggiarla. Con l’inizio del campionato, le risposte arriveranno a breve. E saranno visibili a tutti.
