Il capitano dell’Inter rivela che Simone Inzaghi non aveva anticipato nulla al gruppo: “Ci ha salutati dopo, ma non ci aveva detto che sarebbe andato via”.
Dopo settimane di silenzio, Lautaro Martinez rompe il muro e parla per la prima volta dell’addio di Simone Inzaghi all’Inter. Le parole arrivano dirette, senza giri: “Non ci ha detto che se ne sarebbe andato. L’abbiamo saputo dopo”. Nessun annuncio nello spogliatoio, nessun accenno durante l’ultima fase di stagione. Una scelta che ha sorpreso molti, anche tra i compagni più vicini al tecnico. Il capitano nerazzurro, oggi volto simbolo del nuovo ciclo, conferma che la notizia è stata assorbita dopo la fine del campionato.
Martinez racconta il passaggio con toni pacati, senza polemica. “Ci ha salutati in modo molto sereno, ma non ci aveva anticipato nulla. Nessuno sapeva”. L’addio di Inzaghi, dunque, non è stato costruito con settimane di preavviso. È arrivato come scelta personale, comunicata dopo i festeggiamenti. Per un gruppo che ha condiviso tre stagioni piene, fatte di trofei e finali, la notizia ha lasciato spazio a sorpresa e riflessione. Ma non ha rotto nulla. “Abbiamo voltato pagina – dice Lautaro – e ora tocca a noi tenere l’Inter dove merita”.
Il gruppo non sapeva, ma ha reagito compatto: parola al capitano
Le dichiarazioni di Lautaro aiutano a ricostruire un momento delicato. Dopo una stagione chiusa con uno scudetto e una Supercoppa, Inzaghi ha lasciato senza proclami. “Non ci ha dato alcun segnale”, ha ribadito l’argentino. Eppure, la squadra ha reagito in modo ordinato. Nessuno ha cercato di uscire, anzi: il gruppo ha risposto compattandosi. Il messaggio trasmesso dallo spogliatoio è stato chiaro: continuità, nonostante il cambio in panchina.

Il nuovo corso è iniziato subito con la preparazione estiva. Lautaro, che ha appena rinnovato, ha guidato la squadra come capitano vero. Il suo ruolo, da terminale offensivo, si è ampliato anche fuori dal campo. “Mi sento più responsabile, so cosa rappresenta questa maglia”, ha dichiarato. Le sue parole sono quelle di chi ha deciso di assumersi il peso tecnico e morale della transizione.
Anche i senatori — da Barella a Acerbi — hanno scelto di rimanere. Il mercato ha portato nuovi innesti ma non ha intaccato l’ossatura. La struttura della squadra è rimasta salda. E Lautaro è stato il primo a farlo notare. “Il gruppo ha fame, vogliamo ripeterci”. Nessuna frattura, nessuna crisi post-Inzaghi. Solo una nuova fase, nata in modo brusco, ma accettata con maturità.
Obiettivi chiari e ruolo centrale: Lautaro guida il nuovo ciclo
Sul piano sportivo, l’obiettivo è confermarsi. Champions League, campionato, coppe: Lautaro non fa distinzioni. Il suo avvio stagionale è stato incisivo, sia nei numeri che nella leadership. “Quello che conta è il collettivo, non le individualità”. Il ruolo da guida non lo ha spaventato, anzi. Il rinnovo firmato a inizio estate è la conferma di un legame forte con il club e con i tifosi.
Il retroscena sull’addio di Inzaghi, in fondo, non cambia il quadro. Svela solo un dettaglio: che lo spogliatoio nerazzurro ha imparato a gestire i cambi di rotta senza perdere equilibrio. “Ci siamo riorganizzati subito”, ha spiegato Martinez. Chi è arrivato ha trovato un contesto stabile, una gerarchia definita e un gruppo pronto a ripartire.
Le sue parole chiudono un capitolo e ne aprono un altro. L’Inter, oggi, ha un volto preciso. E quello del capitano è in prima fila, con una consapevolezza nuova. La stagione è appena cominciata, ma il tono è già stato dato.
