Il capitano dell’Inter parla della sua stagione, dei gol, dell’addio di Inzaghi e del sogno Pallone d’Oro: “Mi sento cresciuto, adesso voglio vincere tutto”.
Milano, 6 settembre 2025 – A pochi giorni dalla ripresa del campionato, Lautaro Martinez rompe il silenzio e torna a parlare della sua stagione all’Inter, del futuro e di un obiettivo che, adesso, non sembra più fuori portata: il Pallone d’Oro. Con 27 gol in Serie A, il numero 10 nerazzurro ha chiuso l’anno solare con numeri da centravanti di razza. E nelle parole rilasciate al canale ufficiale del club si percepisce una consapevolezza nuova, diversa. “Mi sento tra i cinque attaccanti più forti del mondo”, dice con voce ferma, senza giri di parole. Non un proclama, piuttosto una presa d’atto di quanto ha costruito, stagione dopo stagione.
Il suo è un percorso iniziato nel 2018, con tanti alti e qualche passaggio a vuoto. Ma oggi Lautaro è il volto dell’Inter e della nuova Serie A che riparte con l’ombra dell’Arabia sempre presente. Alla guida tecnica, però, ci sarà un nuovo allenatore. Simone Inzaghi ha salutato il gruppo a fine campionato e l’argentino non si nasconde: “Lo sapevamo, lo aveva detto prima della fine”.
Lautaro carica l’Inter e guarda al futuro: “Sogno il Pallone d’Oro”
La stagione appena conclusa ha segnato un punto di svolta per Lautaro Martinez, che ha trascinato l’Inter con prestazioni costanti e gol pesanti. In Serie A ha chiuso con 27 reti, miglior marcatore del torneo, ma è sul piano della leadership che il suo profilo è definitivamente maturato. Il 10 nerazzurro è diventato un punto di riferimento per lo spogliatoio, portando avanti il gruppo anche nei momenti più complicati. “Mi sento più completo, più uomo”, ha detto durante l’intervista. “Quando sono arrivato all’Inter avevo 21 anni, ero diverso. Adesso sono padre, marito, capitano. È tutto cambiato”.

Martinez ha riconosciuto come questo percorso gli abbia dato la spinta per alzare l’asticella. E adesso, il Pallone d’Oro, non è più solo un’idea lontana. “Non mi nascondo. Sì, sogno di vincerlo. Lavoro ogni giorno per questo. So che per farlo devo portare la mia squadra a vincere in Europa”. Una dichiarazione netta, che si accompagna alla consapevolezza di far parte di un’élite ristretta. “Se mi sento tra i primi cinque al mondo? Sì, assolutamente. Non c’è presunzione, ma solo la realtà di quello che ho fatto. Guardo le statistiche, i trofei, il gioco. E lo penso davvero”.
La nuova stagione sarà decisiva. Il calendario si apre con sfide impegnative e la Champions League, ancora una volta, sarà banco di prova. Lautaro lo sa. E ha già iniziato la preparazione con grande anticipo, convinto che il prossimo traguardo passerà dalla continuità. “Voglio portare l’Inter a vincere tutto. L’Europa è il nostro obiettivo”. Poi, in chiusura, un accenno al rapporto con i tifosi: “Sono il nostro motore. Se sono quello che sono oggi, è anche grazie a loro”.
L’addio di Inzaghi era noto: “Ci aveva parlato, niente sorprese nello spogliatoio”
Nessuna rottura, nessun colpo di scena. L’addio di Simone Inzaghi all’Inter era atteso da tempo. E Lautaro, nel corso dell’intervista, ha confermato quanto si sospettava: “Ci aveva parlato chiaro, già da fine aprile. Sapevamo che sarebbe stata la sua ultima stagione, anche se non lo aveva ancora annunciato pubblicamente. Ma era nell’aria”. Un saluto definito “sereno, sincero”, maturato all’interno del gruppo con rispetto reciproco. “Gli dobbiamo tanto. Con lui abbiamo vinto trofei, siamo cresciuti. Ha sempre creduto in me”.
Le voci sull’approdo del tecnico in Premier League si rincorrono da settimane. E mentre la dirigenza nerazzurra si prepara a inaugurare un nuovo ciclo, Lautaro garantisce stabilità e fedeltà. “Io resto. Il mio futuro è qui”. A conferma di questo, il rinnovo firmato lo scorso marzo fino al 2029, con adeguamento di contratto e fascia da capitano confermata.
Il nome del nuovo allenatore sarà ufficializzato nei prossimi giorni, ma all’interno dello spogliatoio l’atmosfera è già concentrata. “Chiunque arrivi troverà un gruppo compatto, abituato a lavorare sodo. Siamo pronti a ripartire. L’obiettivo non cambia: competere ad alto livello”.
