Nella prima partita da ct, Gattuso vede l’Italia vincere grazie a Kean, Retegui (doppietta), Raspadori e Bastoni: dominio assoluto nella ripresa.
Gennaro Gattuso inizia la sua avventura azzurra con una vittoria netta: l’Italia supera l’Estonia per 5‑0 nello scontro valido per le qualificazioni mondiali 2026. I primi 55 minuti scorrono su ritmi elevati, con gli azzurri a costruire molto senza concretizzare. Poi la svolta: al 58’ Moise Kean sblocca il match con un colpo di testa, capitalizzando una raffinata sponda di Mateo Retegui. Da lì parte il ciclone: doppietta di Retegui, rete di Giacomo Raspadori e sigillo finale di Alessandro Bastoni nei minuti di recupero. Una risposta convincente dopo l’ultima sconfitta contro la Norvegia e un segnale chiaro di ripartenza.
Ritmi, movimenti e personalità: tratti distintivi della ripresa azzurra
La prima qualità emersa è la capacità di capitalizzare la pressione nel momento giusto. Nella prima mezz’ora, l’Italia domina il possesso e crea azioni, ma il gol non arriva. Poi succede tutto in rapidità. Kean finalizza da un metro, sfruttando l’intuizione di Retegui, già motore dell’azione offensiva. Il secondo gol del centravanti è chirurgico, un tiro rasoterra da 16 metri che supera il portiere estone sul primo palo. Raspadori firma il tris con una rovesciata ravvicinata dopo un cross preciso, mentre il secondo sigillo di Retegui chiude idealmente il match con decisione.

Nel finale, il veterano Bastoni aggiunge il tocco da difensore goleador con una coordinata di testa su corner. Una rete in chiusura che racconta di una squadra organizzata anche nelle situazioni statiche: pressing alto, pressione su ogni linea e collaborazione tra reparti. L’Italia gira bene, senza affanni, come se lo stadio e la pressione fossero gestiti da una squadra già consapevole del proprio valore.
Gattuso sorride ma mantiene i piedi per terra: “Serve continuità, non ci si ferma qui”
In sala stampa, Gattuso mantiene il consueto tono sobrio. Esordio vinto, ma la qualificazione rimane aperta. “Abbiamo mostrato fame, movimento, determinazione. E il gol è arrivato al momento giusto”. È l’atteggiamento che premia, non solo il risultato. Il ct sottolinea la prova collettiva, e premia soprattutto l’atteggiamento difensivo anche dopo il 3‑0. La partita conta nel gruppo I: l’Italia ora ha 6 punti in 3 gare, dietro a Norvegia (12) e Israel (9), ma con slancio e fiducia. Il prossimo match sarà decisivo: Israele è un avversario diretto per la qualificazione.
La risposta arriva da tutti: movimenti senza palla, pressing, scambi rapidi. Il debutto è servito anche per testare moduli e ruoli: il 4‑4‑2 varato in conferenza – con Politano, Kean, Retegui e Zaccagni in avanti – ha funzionato. Il centrocampo, guidato da Barella e Tonali, ha dato ordine e tempi. In difesa, Calafiori, Bastoni e Dimarco hanno tenuto salde le distanze. La prova è qui: Italia competitiva e concreta, con le prime avvisaglie di una nuova identità
