L’Italia di Gattuso sogna i Mondiali 2026. Serve un miracolo con la Norvegia per evitar i playoff

L’Italia di Gattuso sogna i Mondiali 2026

Gattuso durante la partita contro Israele. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 10, 2025

Dopo due vittorie di fila, gli Azzurri devono battere la Norvegia e sperare in un passo falso per staccare il pass diretto per il Mondiale.

Dopo il 5‑0 rifilato all’Estonia e il rocambolesco 5‑4 contro Israele, la nuova Italia di Gennaro Gattuso continua a raccogliere punti, ma la qualificazione diretta ai Mondiali 2026 resta appesa a un filo. La classifica parla chiaro: gli Azzurri hanno 9 punti dopo quattro gare, tre in meno della Norvegia che guida il gruppo con 12 punti e una differenza reti nettamente superiore. La situazione, per il momento, li costringerebbe ai playoff, un incubo già vissuto nel 2022 con l’eliminazione per mano della Macedonia del Nord. Evitarli non è impossibile, ma servirà un cammino netto e senza errori da qui alla fine del girone.

A complicare i piani della Nazionale c’è anche il risultato dell’andata contro i norvegesi: un netto 3‑0 subito che pesa sulla bilancia del confronto diretto. Per questo la sfida di ritorno sarà molto più che decisiva. Non basterà vincere: l’Italia dovrà segnare tanto e subire poco per ribaltare il saldo della differenza reti, il primo criterio in caso di arrivo a pari punti. A questo punto, Gattuso dovrà puntare su ogni singolo dettaglio per tenere vivo il sogno mondiale.

La classifica aggiornata e gli incroci che contano

Il girone di qualificazione dell’Italia è formato da cinque squadre. Solo la prima classificata va direttamente ai Mondiali, mentre la seconda finisce nella trappola dei playoff, rischiando l’eliminazione. La classifica attuale dice Norvegia 12 punti, Italia 9, Israele 9, Estonia 3 e Moldavia 0. Tutte hanno giocato quattro partite, tranne Israele ed Estonia che ne hanno disputate cinque. Questo significa che l’Italia ha ancora margine, ma non può sbagliare nulla. Ogni pareggio potrebbe risultare fatale.

Italia gattuso
L’italia scende dall’aereo dopo la vittoria di Euro 2020. – @ANSA

Il calendario degli Azzurri prevede lo scontro diretto contro la Norvegia in casa. La partita all’andata ha lasciato strascichi pesanti, con tre gol subiti e zero segnati. Per ribaltare la situazione, la squadra dovrà vincere almeno con due reti di scarto senza subirne. Ma anche in caso di successo, se la Norvegia dovesse vincere tutte le altre gare, servirebbe un clamoroso sorpasso proprio nella differenza reti. Al momento, i norvegesi sono a +11, l’Italia a +5. Una distanza che può essere colmata, ma solo con vittorie larghe e difesa impeccabile.

Gattuso, dal canto suo, si affida al blocco giovane della nuova Serie A. Da Pio Esposito a Leoni, passando per la ritrovata solidità di Donnarumma, il ct sta puntando su volti nuovi e fame autentica. Il primo passo è stato fatto con le vittorie nette su Estonia e Israele, ma il percorso resta in salita. Mancano tre gare, e serve un filotto di successi per sperare.

Differenza reti e regolamento: cosa può succedere

La FIFA ha stabilito che in caso di arrivo a pari punti, il primo criterio di valutazione non sono gli scontri diretti, ma la differenza reti complessiva nel girone. Solo in un secondo momento si considera il confronto incrociato. In numeri, questo significa che se l’Italia e la Norvegia dovessero concludere entrambe con, ad esempio, 18 punti, a passare sarebbe la squadra con il saldo reti migliore. Ad oggi, con i norvegesi a +11 e gli Azzurri a +5, servono almeno sei gol di scarto da colmare, oltre a vincere lo scontro diretto.

C’è poi da considerare la posizione di Israele, terza a pari punti con l’Italia ma con una gara in più. La nazionale israeliana ha una differenza reti di +4, dunque leggermente sotto rispetto agli Azzurri, ma ancora in corsa. Se dovesse vincere l’ultima gara, potrebbe portarsi a quota 12 e riaprire tutto. L’Italia quindi deve guardarsi anche dietro, evitando passi falsi che possano farla scivolare addirittura in terza posizione.

Le ultime tre partite saranno un crocevia decisivo. Ogni gol fatto e subito peserà come un macigno. Il margine d’errore è ridotto a zero, e anche il minimo calo può costare caro. Dopo l’esclusione del 2018 e la mancata qualificazione del 2022, un altro flop sarebbe insostenibile. Il clima intorno alla Nazionale è teso, ma anche fiducioso: la squadra ha mostrato segnali di vita, e il lavoro di Gattuso, seppur breve, ha già cambiato l’approccio mentale del gruppo.

Ora la palla passa al campo. Gli Azzurri dovranno giocarsela fino all’ultimo minuto, consapevoli che l’obiettivo non è più lontano, ma nemmeno così vicino. Serve concretezza, lucidità e un pizzico di fortuna. Tutto è ancora aperto, ma il tempo stringe.

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