Tre gare in dieci giorni per gli azzurri: tra stanchezza, infortuni e debutti, Conte prepara un turnover mirato.
Per il Napoli di Antonio Conte è cominciata la fase più delicata della prima parte di stagione. Dopo le prime due giornate di Serie A, arriva un trittico di gare ravvicinate che costringerà l’allenatore a prendere decisioni concrete sulla gestione delle energie. Il calendario parla chiaro: sabato sera trasferta al Franchi contro la Fiorentina, poi giovedì la sfida di Champions League contro il Manchester City all’Etihad, e infine il lunedì successivo la gara casalinga contro il Pisa, di nuovo in campionato.
Il momento impone scelte. Conte lo sapeva da tempo e lo aveva chiesto espressamente alla società: avere una rosa con alternative dello stesso livello dei titolari, così da garantire competitività interna e tenere tutti coinvolti. Ora arriva la verifica. Il primo vero banco di prova. Alcuni nodi verranno sciolti già nella gara con i viola, altri invece saranno gestiti in base alla condizione e al rientro dei nazionali.
Beukema verso l’esordio, rotazioni in difesa e fascia sinistra
Il primo punto interrogativo riguarda la difesa. L’infortunio di Rrahmani, rimediato in Nazionale, priverà il tecnico di uno dei centrali titolari per almeno due settimane. Con Juan Jesus ormai punto fermo e Buongiorno in fase di recupero dopo l’affaticamento che l’ha tenuto fuori a inizio stagione, l’occasione giusta potrebbe essere arrivata per l’esordio di Sam Beukema. L’olandese, arrivato in estate, è rimasto ai margini nei primi turni ma ha lavorato intensamente a Castel Volturno. Contro la Fiorentina potrebbe toccare a lui dal primo minuto, accanto proprio a Juan Jesus.

Contro il Manchester City, invece, lo scenario potrebbe cambiare ancora. Conte potrebbe puntare sulla coppia Juan Jesus‑Buongiorno, se quest’ultimo avrà completato il percorso di recupero. In ogni caso, il reparto difensivo sarà tra i più sollecitati da qui alla sosta, e la gestione delle forze diventerà cruciale.
Sulla sinistra, poi, entra in gioco un altro fattore: il rientro in extremis di Olivera dagli impegni con la Nazionale uruguaiana. L’esterno è atteso a Napoli poche ore prima della partenza per Firenze e Conte difficilmente lo rischierà subito. In quel ruolo, dovrebbe partire titolare Spinazzola, con lo stesso Olivera che dovrebbe riprendersi il posto per la gara europea. Da non escludere anche un impiego a gara in corso del giovane Gutierrez, ormai ristabilito e in cerca di spazio.
Turnover in attacco: Lucca e Hojlund si alternano, Lukaku ancora out
Davanti, le scelte saranno ancora più complesse. Con Romelu Lukaku fuori per infortunio almeno fino a novembre, il Napoli dovrà alternare due profili ben diversi per reggere il peso dell’attacco: Lorenzo Lucca, che ha sfruttato bene le occasioni a disposizione finora, e Rasmus Hojlund, l’acquisto più chiacchierato dell’estate.
Contro la Fiorentina, dovrebbe essere confermato Lucca, rimasto ad allenarsi durante la sosta. La sua prestanza fisica e l’intesa crescente con gli esterni ne fanno una pedina utile per aprire spazi. Ma contro il City, Conte potrebbe puntare su Hojlund, più rapido nei movimenti e in grado di attaccare la profondità contro una squadra come quella di Guardiola, che lascia sempre qualche metro alle spalle della difesa.
La staffetta tra i due è destinata a proseguire almeno per tutta la prima parte di stagione, anche perché Conte non ama forzare i rientri. Il rientro di Lukaku verrà gestito con cautela. Fino ad allora, i gol del Napoli passeranno da questi due nomi, con Kvaratskhelia e Politano a supporto sugli esterni, pronti anche loro ad alternarsi in base al dispendio fisico.
Il Napoli, dunque, arriva al primo snodo della stagione con il gruppo pronto e un piano ben chiaro: gestire senza stravolgere, alternare senza rinunciare alla qualità, portare a casa il massimo da ogni partita. Tra Firenze, Manchester e Pisa si comincerà a capire il peso della mano di Conte. Le rotazioni non saranno casuali, ma studiate. E il risultato, più che mai, passerà dalla capacità del tecnico di saper leggere le sfide anche fuori dal campo.
