Il club inglese saluta l’allenatore portoghese dopo attriti con la dirigenza e affida la squadra a Postecoglou, ex Tottenham e Celtic.
Il Nottingham Forest ha comunicato ufficialmente l’esonero di Nuno Espirito Santo, ponendo fine a un ciclo breve ma significativo. Il tecnico portoghese era arrivato nel dicembre 2023, sostituendo Steve Cooper con la squadra in difficoltà. Dopo una prima salvezza sofferta, aveva guidato i Reds al settimo posto in Premier League nella stagione 2024/25, conquistando così una storica qualificazione alla Europa League. Un risultato importante, che sembrava aver consolidato la sua posizione al City Ground.
Le prime tre giornate dell’attuale stagione avevano lasciato un bilancio tutto sommato equilibrato: una vittoria sul Brentford, un pari in trasferta col Crystal Palace, e una netta sconfitta interna contro il West Ham. Quattro punti, non esattamente un disastro. Eppure qualcosa si è rotto. Il club ha motivato l’esonero parlando di “circostanze recenti”, mentre indiscrezioni interne raccontano di tensioni tra l’allenatore e il presidente Evangelos Marinakis, legate soprattutto alla gestione del calciomercato.
La separazione, arrivata a metà settembre, segna uno dei primi cambi in panchina della stagione. Nuno paga non tanto i risultati, quanto un rapporto deteriorato con la dirigenza. Il club, nel ringraziarlo con un comunicato dai toni affettuosi, ha sottolineato il ruolo avuto nella stagione passata, definendolo “parte indelebile della storia recente”. Ma il calcio inglese, lo sappiamo, non lascia spazio ai sentimentalismi.
Le tensioni sul mercato e il no di Tedesco
Dietro l’addio a Nuno Espirito Santo ci sarebbero soprattutto divergenze sull’ultima campagna acquisti. Il tecnico non avrebbe gradito alcune scelte imposte dall’alto. Il Nottingham Forest, infatti, ha investito su tre nomi provenienti dalla Serie A: Dan Ndoye dal Bologna (soffiato al Napoli), Douglas Luiz a centrocampo, e Nicolò Savona dalla Juventus per la difesa. Tre rinforzi interessanti, ma a quanto pare non pienamente condivisi con lo staff tecnico.

Proprio da lì sarebbero nati gli attriti con il patron greco Marinakis, che avrebbe deciso di cambiare guida per evitare ulteriori frizioni. Il tutto in un clima già complicato dalle aspettative post qualificazione europea. La società voleva continuità e crescita, mentre il tecnico chiedeva più autonomia. Il compromesso non è arrivato, e la scelta di sollevare l’allenatore dall’incarico è diventata inevitabile.
In un primo momento si era fatto il nome di Domenico Tedesco, italo-tedesco con esperienze in Bundesliga e reduce dal ruolo di ct del Belgio. Il suo profilo sembrava in linea con le ambizioni del club, ma l’ex Lipsia avrebbe declinato, preferendo aspettare sviluppi da Istanbul: il Fenerbahce lo starebbe valutando per il post José Mourinho. Tra gli altri candidati per il club turco figurano anche nomi come Luciano Spalletti, Sergio Conceiçao e persino Zinedine Zidane, che secondo fonti francesi sarebbe in attesa del ruolo da ct della Francia dopo i Mondiali 2026.
Postecoglou alla guida: debutto subito contro l’Arsenal
Alla fine, il nuovo allenatore scelto dal Nottingham Forest è Ange Postecoglou, ex Tottenham e Celtic, profilo già rodato nel campionato inglese. L’australiano, con origini greche, ha firmato un contratto biennale fino a giugno 2027. Una scelta che conferma la volontà del club di proseguire nel segno della stabilità tattica e della valorizzazione dei giovani, due caratteristiche che hanno segnato l’esperienza di Postecoglou al Celtic.
Per l’ex tecnico degli Spurs l’esordio sarà immediato e impegnativo: sabato prossimo la trasferta sul campo dell’Arsenal, una delle squadre più in forma della Premier. Un battesimo complicato, ma che potrebbe dire molto sulla reazione dello spogliatoio al cambio in panchina. A Forest credono che la squadra sia pronta a reagire. Il materiale tecnico c’è, e Postecoglou ha esperienza sufficiente per gestire l’impatto.
Il club ha fretta di archiviare il caso Nuno e rilanciarsi in campionato. In ballo c’è una stagione europea da onorare e un piazzamento in Premier da consolidare. La società non ha nascosto le ambizioni: confermarsi nelle zone alte e costruire una continuità che manca da decenni. L’arrivo del nuovo tecnico, scelto in tempi rapidi, è una risposta decisa. La palla passa ora al campo.
