11 settembre: l’attentato alle torri gemelle non ferma Roma – Real

11 settembre 2001 torri gemelle

11 settembre 2001 torri gemelle Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Settembre 11, 2025

L’11 settembre 2001 è una data che ha segnato per sempre la storia dell’umanità. A Roma, quella giornata era attesa con trepidazione dai tifosi giallorossi: la Roma, fresca di scudetto conquistato l’anno precedente e reduce dalla vittoria in Supercoppa Italiana contro la Fiorentina, si preparava a tornare a giocare una partita in casa nella massima competizione europea sfidando il Real Madrid. Oggi, a 24 anni di distanza, il ricordo di quel match rimane indelebile.

11 settembre 2001: Roma – Real Madrid, l’attesa diventata angoscia

Dopo 17 anni dall’ultima sfida in giocata all’Olimpico in Coppa dei Campioni, coincisa con l’amara finale persa contro il Liverpool, i giallorossi si apprestavano a riaffacciarsi in Champions League contro un avversario di prestigio assoluto: La città viveva ore febbrili. I biglietti erano introvabili e lo stadio Olimpico si preparava a ospitare oltre 70 mila spettatori. La squadra allenata da Fabio Capello era consapevole di avere le carte in regola per competere fino in fondo, con l’obiettivo di arrivare alla finale di Glasgow. Fino al primo pomeriggio non si parlava d’altro: poi, alle 14.42 ora italiana, il mondo si fermò. Le immagini degli attentati alle Torri Gemelle di New York avrebbero stravolto non solo la giornata, ma anche la percezione stessa di quel match.

La decisione della UEFA e l’atmosfera surreale allo stadio

Mentre la paura si diffondeva in tutto il mondo, Roma e Real Madrid erano ancora negli alberghi in attesa di capire cosa sarebbe accaduto. La UEFA si trovò di fronte a una scelta difficile: rinviare o confermare le partite della prima giornata di Champions League. La decisione, controversa ancora oggi, fu quella di giocare regolarmente le gare. Così, nello scenario surreale di una capitale scossa e impaurita, oltre 70 mila persone si radunarono allo stadio Olimpico, a pochi passi dalla Farnesina, sede del ministero degli affari esteri e dunque in un quadrante della città sensibilissimo, con il cuore e la testa ben lontani dal calcio. Per la partita, quella sera, non aveva spazio. Si aspettava solo il fischio finale per poter tornare a casa dai propri cari.

Roma-Real Madrid: il risultato e la condanna unanime

Per la cronaca, Roma-Real Madrid dell’11 settembre 2001 terminò 1-2: al gol del capitano Francesco Totti risposero Guti e Luis Figo, regalando la vittoria agli spagnoli. Ma il risultato passò subito in secondo piano. Alla fine della partita, la sensazione comune era di sollievo:  il peso emotivo era stato enorme. A fine gara, il tecnico Fabio Capello e il presidente Franco Sensi espressero parole durissime nei confronti della UEFA: “Non si doveva giocare”, affermarono entrambi, sottolineando come la priorità fosse il rispetto per le vittime e la sicurezza delle persone. Il giorno successivo, l’organizzazione europea decise infatti di sospendere e posticipare di 30 giorni tutte le altre sfide in programma. Una scelta che, se presa già il giorno dell’attentato, avrebbe evitato quella serata sospesa tra calcio e tragedia.

 

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