Brasile, scivolone shock contro la Bolivia. Ancelotti sotto accusa per cambi e atteggiamento

Brasile sconfitta Bolivia

Carlo Ancelotti a fine partita con la squadra. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 11, 2025

La Seleção perde 2-0 a La Paz e finisce nel mirino: il tecnico italiano contestato per le sue scelte.

Il Brasile cade dove meno ci si aspettava. A La Paz, nel cuore dell’altopiano boliviano, la Seleção ha perso 2-0 contro la Bolivia, complicando la propria marcia nelle qualificazioni sudamericane per il Mondiale 2026. Il risultato ha scatenato polemiche e tensioni nello spogliatoio, con il commissario tecnico Carlo Ancelotti al centro delle critiche per la gestione della gara. La prestazione è apparsa opaca fin dai primi minuti, con una squadra lenta, poco reattiva e incapace di adattarsi al ritmo imposto dai padroni di casa.

Le scelte di Ancelotti e il malcontento nello spogliatoio

Dopo l’1-1 contro il Perù, ci si aspettava una risposta forte. Invece il Brasile è apparso spento, quasi svuotato. Ancelotti ha deciso di tenere fuori Rodrygo e Danilo dal primo minuto, affidandosi a Martinelli e a un centrocampo fisico ma poco mobile. Le scelte non hanno convinto, e nel post-partita è emersa più di una frizione interna. Alcuni giocatori non hanno nascosto il fastidio per la disposizione tattica troppo rigida, che non ha permesso al talento offensivo brasiliano di esprimersi con libertà.

Brasile sconfitta Bolivia
Nell’immagine, il Brasile sconfitto dall’Argentina. – @ANSA

Il clima nello spogliatoio si è fatto pesante già durante l’intervallo, quando l’allenatore italiano ha cercato di rianimare la squadra alzando i toni. Non è bastato. La Bolivia ha trovato il vantaggio al 61’ con un tiro da fuori deviato, e ha chiuso i conti su contropiede nei minuti finali. Il nervosismo in campo è esploso con un’ammonizione a Paquetá e un acceso battibecco tra Marquinhos e Casemiro al termine della gara.

Ancelotti, intervistato a caldo, si è detto “deluso e molto arrabbiato”, parlando apertamente di approccio sbagliato e mancanza di personalità. Ma i riflettori ora sono puntati proprio su di lui, soprattutto per come ha gestito la rotazione degli uomini e il piano gara. C’è chi, dentro la federazione, comincia a interrogarsi sulla tenuta psicologica del gruppo e sulla capacità del tecnico di trasmettere motivazioni. Un dato allarmante: il Brasile ha vinto solo una delle ultime cinque partite ufficiali.

I prossimi impegni e la posizione del tecnico

Il Brasile tornerà in campo tra un mese, contro Cile e Venezuela, due sfide da non sbagliare. Dopo la sconfitta di La Paz, la classifica si è accorciata e la qualificazione non è più considerata scontata. Il sistema di qualificazione sudamericano garantisce sei posti diretti su dieci, ma perdere terreno ora potrebbe significare ritrovarsi nella mischia fino all’ultima giornata.

Nel frattempo, Ancelotti resta saldo in panchina, almeno per ora. Ma il margine di errore è sottile. Il presidente della CBF ha ribadito piena fiducia, ma senza toni entusiasti. La realtà è che il tecnico italiano, alla prima vera esperienza alla guida di una nazionale, non ha ancora convinto del tutto. Le sue conferenze stampa, misurate e pacate, sembrano cozzare con un ambiente che chiede passione, ritmo, coinvolgimento totale.

La stampa brasiliana si è già schierata. I principali quotidiani sportivi parlano di “Brasile irriconoscibile”, “cambio necessario” e “assenza di idee”. Le radio chiedono più coraggio nelle scelte, meno rispetto per le gerarchie e una scossa emotiva. Intanto, sui social, impazzano hashtag contro il tecnico e video virali che mostrano giocatori camminare in campo.

I prossimi novanta minuti saranno già un primo verdetto. Se la Seleção non darà risposte convincenti, il progetto Ancelotti rischia di entrare in crisi già prima del 2026. E in Brasile, si sa, la pazienza ha confini molto stretti.

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