Italia costretta agli spareggi per i Mondiali 2026. Gattuso lancia la rincorsa azzurra

Italia costretta a spareggi mondiale 2026

L'Italia dopo la partita con Israele. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 11, 2025

Azzurri in bilico dopo il piazzamento nel gruppo, Gattuso guida la lotta per la qualificazione via playoff.

L’Italia è di nuovo chiamata a passare per la strada più complessa. La qualificazione diretta ai Mondiali 2026 è sfumata e, con il secondo posto nel girone, gli azzurri saranno costretti a giocarsi tutto agli spareggi UEFA. In panchina non c’è più Luciano Spalletti: il nuovo commissario tecnico Gennaro Gattuso avrà il compito di rimettere insieme un gruppo che ha mostrato segnali di ripresa, ma che dovrà dimostrare molto di più quando la pressione salirà davvero.

Il formato degli spareggi e le avversarie possibili

Gli spareggi europei prevedono un sistema a eliminazione diretta con dodici squadre suddivise in tre percorsi. Ogni percorso assegnerà un solo biglietto per la Coppa del Mondo. Si parte con una semifinale, da disputare in casa della miglior classificata, e si chiude con una finale secca che può essere giocata anche in trasferta. Nessuna gara di ritorno, nessuna seconda possibilità.

Italia costretta a spareggi mondiale 2026
Erling Haaland, nella partita vinta 11 a 1 contro la Moldavia. – @ANSA

Le partite si giocheranno il 21 marzo e il 24 marzo 2026. L’Italia, tra le sei migliori seconde, avrà il vantaggio di disputare la semifinale in casa. Ma non sarà sufficiente: per volare negli Stati Uniti servirà vincere entrambe le partite, senza commettere errori.

Nel gruppo delle possibili avversarie ci sono squadre come Polonia, Ucraina, Israele, Bosnia, ma anche nazionali come Grecia, Georgia o Finlandia, provenienti dalla Nations League. Il sorteggio, previsto a dicembre, definirà i percorsi. E potrebbe rivelarsi decisivo.

La memoria recente non aiuta: nel 2022, proprio agli spareggi, l’Italia venne eliminata dalla Macedonia del Nord. Un precedente che pesa, e che Gattuso e i suoi vogliono cancellare con una prova solida, concreta, fatta di personalità e concentrazione.

Il debutto di Gattuso e la rincorsa ancora aperta

Gennaro Gattuso ha preso in mano la nazionale lo scorso giugno, dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia. Il suo esordio è arrivato a settembre, contro l’Estonia, con una vittoria netta per 5‑0. Una partita utile più che altro per ritrovare entusiasmo e ritmo, dopo settimane difficili.

Il secondo impegno, decisamente più complesso, ha visto l’Italia imporsi 5‑4 in una gara rocambolesca contro Israele. Una partita piena di errori difensivi, ma anche di gol, occasioni e carattere. Il gol decisivo è arrivato nei minuti di recupero, sintomo di una squadra ancora da sistemare, ma viva.

Con queste due vittorie, gli azzurri hanno chiuso il girone al secondo posto. Il bilancio parla chiaro: troppi punti persi all’andata, soprattutto contro avversari diretti. E ora non c’è più margine d’errore.

I bookmaker credono ancora nella qualificazione, ma la quota è tutt’altro che rassicurante. La fiducia c’è, ma è condizionata dalle incertezze. Il gruppo ha talento, ma servirà qualcosa in più: lucidità, cattiveria sotto porta, gestione mentale. Gattuso dovrà trasmettere la sua identità, fatta di intensità e concretezza.

Le prossime settimane saranno decisive per costruire la forma fisica e mentale del gruppo. Gli spareggi non permettono errori: due partite, due finali vere. La posta in gioco è altissima. Dopo le delusioni recenti, l’Italia non può permettersi un altro passo falso. E stavolta, niente appelli.

Change privacy settings
×