Pirateria sotto attacco. Lega, DAZN e Sky ottengono nomi di oltre duemila utenti per risarcimento

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Stretta contro la pirateria digitale in Italia. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 11, 2025

Sanzioni amministrative e azioni civili in vista per chi ha visto calcio in streaming illegale.

Le autorità italiane stringono il cerchio attorno al fenomeno del cosiddetto “pezzotto”. Lega Serie A, DAZN e Sky Italia hanno ottenuto dall’autorità giudiziaria i dati di oltre duemila utenti identificati dalla Guardia di Finanza in 80 province italiane. Le persone coinvolte, già sanzionate per l’acquisto illegale di contenuti, potrebbero ora affrontare anche azioni risarcitorie in sede civile. Si tratta di una svolta significativa nella battaglia contro la pirateria streaming, con forti implicazioni economiche e giuridiche per chi accede illegalmente a eventi sportivi.

Identificati oltre duemila utenti, ora si apre la via al risarcimento civile

L’indagine è partita dai reparti specializzati della Guardia di Finanza di Roma e Lecce, coordinati dalla procura competente. È emersa una rete impiantata sulle IPTV illegali, utilizzata da utenti che, dietro abbonamenti a basso costo, hanno trasgressivamente visto contenuti soggetti al diritto d’autore. Grazie a un’analisi accurata di dati anagrafici, bancari e geografici, è stato possibile risalire ai responsabili.

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Le piattaforme avviano azioni legali contro gli abbonati abusivi. – @ANSA

DAZN, Sky e Lega Serie A ora detengono le informazioni necessarie per richiedere nei confronti di questi soggetti risarcimenti per i danni subiti. Le operazioni si aggiungono alle sanzioni amministrative già comminate, che coprono un totale di circa 2.500 utenti sanzionati e oltre 3.000 in fase di identificazione

Secondo i vertici di queste società, la misura risarcitoria può arrivare a diverse migliaia di euro a persona: una cifra equivalente a circa dieci anni di abbonamenti legali, che dovrebbe fungere da disincentivo concreto. Lo ha sottolineato Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, definendo la gratuità apparente del pirata come un falso vantaggio, e ribadendo che ogni visione illegale danneggia la filiera sportiva e culturale

Andrea Duilio, CEO di Sky Italia, ha aggiunto che chi sceglie canali illegali commette un furto e pregiudica settori lavorativi integrati nella produzione legale. Luigi De Siervo, amministratore delegato di Lega Serie A, ha definito questa svolta come la fine dell’impunità per i consumatori di “pezzotto”

La mano delle forze dell’ordine e l’impatto sul sistema culturale

Gli aspetti tecnici dell’operazione richiamano il protocollo anti-pirateria attivato da AGCOM con il sostegno della Guardia di Finanza, operativo sin dal 2024. Questo meccanismo, che garantisce misure tempestive, affianca le misure penali e amministrative già operative sul territorio

Il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi, ha evidenziato che molti utenti recalcitranti hanno iniziato a collaborare, fornendo anche informazioni sugli organizzatori. Un dettaglio importante che può far emergere infrastrutture e reti economiche di ecosistemi illegali, con ricadute su evasione, lavoro sommerso e criminalità organizzata.

Già in passato erano arrivate pesanti condanne per i vertici delle centrali IPTV. Cristian Fidato e Anatoliy Perrotta, ritenuti promotori di una delle più grandi reti illegali, hanno ricevuto pene fino a 4 anni e 4 mesi di reclusione e circa 5.000 euro di multa per gli utenti che vi partecipano.

Il nuovo passaggio segnato oggi – il risarcimento civile – completa il quadro di contrasto. Il sistema corretto ha strumenti per difendersi: utenti, istituzioni, diritto d’autore, economia legale. Con queste mosse, l’Italia si muove verso un modello di tolleranza zero anche verso gli spettatori illegali.

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