Rossoneri senza Leão e Jashari, Allegri si affida a Pulisic e Giménez; Bologna privo di Immobile e Pobega.
Domenica 14 settembre 2025, allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, il Milan ospita il Bologna per la terza giornata di Serie A, con calcio d’inizio alle 20:45. I rossoneri arrivano all’appuntamento con assenze importanti, mentre gli emiliani devono rinunciare ad alcuni titolari pesanti. La partita segna un crocevia già delicato, con il Milan a caccia di continuità e il Bologna pronto a confermare la solidità mostrata nelle prime uscite stagionali.
Milan: Allegri senza Leão, Modric regista e coppia Pulisic-Giménez in attacco
Il Milan si presenterà con il modulo 3-5-2. Tra i pali ci sarà Maignan, protetto da una difesa a tre composta da Tomori, Gabbia e Pavlović. Sugli esterni largo a Saelemaekers e Estupiñán, mentre in mezzo al campo agiranno Loftus-Cheek, Modric e Fofana.

In avanti, con Leão indisponibile, toccherà a Pulisic e Giménez guidare il reparto offensivo. Allegri dovrà quindi puntare su un attacco più dinamico e meno prevedibile, affidandosi alle giocate di Pulisic tra le linee e alla fisicità di Giménez in area.
Gli assenti rossoneri sono Leão e Jashari, mentre il resto del gruppo è a disposizione. L’attenzione sarà rivolta soprattutto al debutto di Modric a San Siro in una gara ufficiale: il croato avrà il compito di gestire i tempi di gioco e di dare equilibrio alla squadra.
Bologna: Baroni senza Immobile, fiducia a Castro e Orsolini
Il Bologna risponde con un 4-2-3-1. In porta spazio a Skorupski, davanti a lui linea difensiva con Zortea, Vitík, Heggem e Miranda. In mediana la coppia composta da Ferguson e Freuler, chiamata a garantire equilibrio e a bloccare le ripartenze rossonere.
Sulla trequarti confermato il trio con Orsolini, Odgaard e Cambiaghi, alle spalle della punta Castro, preferito per guidare l’attacco vista l’assenza di Immobile. Out anche Pobega e Sulemana, mentre Holm resta in dubbio e sarà valutato fino all’ultimo.
Il Bologna punterà sulle accelerazioni degli esterni e sulla capacità di Orsolini di creare superiorità numerica, mentre Castro dovrà muoversi molto per aprire varchi e favorire gli inserimenti da dietro.
