Inter, l’avviso di Marotta, Non basta, dobbiamo cambiare rotta e dare di più

Giuseppe Marotta

Giuseppe Marotta amministratore delegato e presidente dell'Inter. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 14, 2025

Il presidente nerazzurro ammette un avvio difficile, chiede impegno e coerenza e punta sui giovani per riconquistare la fiducia dei tifosi

Giuseppe Marotta ha lanciato un messaggio chiaro prima di Juventus-Inter: l’Inter ha fatto “discretamente” ma non abbastanza. Serve trovare la direzione giusta, lavorare con coesione, mettere i giovani al centro e restituire orgoglio ai tifosi.

Il bilancio del primo tratto della stagione

L’Inter è entrata in questa stagione con ambizioni alte, con la consapevolezza che la rosa costruita sarebbe dovuta servire per competere sia in Serie A che in Europa. Tuttavia, il presidente Marotta non ha esitato a riconoscere pubblicamente che quanto visto finora non basta: “abbiamo fatto discretamente, ma non è sufficiente”, ha detto, ricordando come l’inizio non sia stato all’altezza delle aspettative. L’analisi sembra puntare su più fronti: risultati altalenanti, prestazioni che a tratti mancano di personalità, momenti in cui la squadra non risponde con lucidità.

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta, insieme a Simone Inzaghi ex allenatore dell’INTER. – @ANSA

Questo bilancio si lega strettamente al concetto di coerenza: essere allineati, avere mentalità vincente, portare avanti un progetto chiaro che non sia solo reagire partita per partita ma costruire qualcosa di duraturo. Marotta ha evidenziato che l’intera struttura — dallo staff tecnico ai giocatori, fino alla società — deve fare un ulteriore salto di qualità in termini di attenzione, determinazione e responsabilità. Anche la gestione mentale delle partite viene chiamata in causa: non si può commettere cali di concentrazione, rischiare di subire gol evitabili, perdere punti per superficialità.

Inoltre, viene fuori che il percorso non è solo di correzione degli errori, ma anche di valorizzazione. Marotta ha citato come prospettive positive la possibilità di vedere emergere giovani come Pio Esposito e Sucic, giocatori che per età e talento potrebbero contribuire in modo significativo. Non solo: l’idea è che il Porto dei giovani rappresenti una opportunità non solo per il presente ma per il futuro dell’Inter, per dare freschezza alla rosa, accelerare la costruzione di una identità più coerente e coinvolgere tutta la tifoseria.

Rotta da prendere: strategia, giovani e pressione

Quando Marotta parla di “prendere la rotta giusta”, indica non solo un miglioramento tecnico o tattico, ma anche una strategia precisa. Serve chiarezza nel ruolo di ogni componente del club: allenatore, dirigenza, squadra. Serve capire quali sono i punti deboli da cui cominciare — che possono essere difesa, equilibrio tra reparti, continuità offensiva o lucidità nei momenti di difficoltà — e lavorarci sopra con rigore.

Un altro punto centrale del discorso è la gestione dei giovani: Esposito, Sucic ma anche altri emergenti devono avere spazio, devono essere accompagnati con pazienza e fiducia, ma anche con aspettative chiare. La prospettiva è che questi giovani possano dare energia, magari nuove soluzioni tattiche, ma anche diventare leve per il rinnovamento. Marotta ha sottolineato che non è solo talento: devono anche avere carattere, mentalità, spirito di competizione, perché la pressione a Milano è alta, l’Inter è grande e gli avversari non stanno fermi.

Infine, la pressione verso l’alto arriva anche dall’ambiente tifoso. Marotta ha espresso il desiderio che la squadra “regali ai nostri tifosi le soddisfazioni che credo gli abbiamo dato in questi anni”. È un richiamo che suona più come responsabilità che come promessa: riconoscere che il pubblico ha dei diritti di aspettarsi prestazioni all’altezza. In una partita come Juventus-Inter, che va oltre i 3 punti, diventa l’occasione per mostrare cambiamenti e rinnovata energia.

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