Inter, la risata di Marcus Thuram dopo il 4-3 con la Juve fa discutere

Thuram Inter risate

Marcus Thuram, durante la partita. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 15, 2025

Dalla partita thriller al derby d’Italia alla critica social: l’attaccante ride con il fratello durante la review del gol decisivo bianconero e divide i tifosi.

La sconfitta dell’Inter contro la Juve per 4-3 ha già lasciato strascichi pesanti: non solo per il risultato in sé, ma per un gesto che molti tifosi hanno giudicato di cattivo gusto. Marcus Thuram, durante la review del quarto gol bianconero, sorride accanto al fratello Khéphren, restato serio, e questo ha scatenato una polemica che corre sui social: “Mandatelo via!” scrivono alcuni. Ma cosa c’è dietro quel gesto? Analizziamo le reazioni, il contesto, e cosa potrebbe significare per la fiducia nei confronti del francese e per l’Inter.

Il contesto del derby e della review: cosa è successo davvero

Il match tra Inter e Juve si è concluso con una partita vibrante, ricca di gol e capovolgimenti di fronte, fino al momento decisivo: il quarto gol bianconero, che ha sancito la vittoria all’ultimo respiro per la squadra di casa. Durante la review VAR su quell’azione, Marcus Thuram è stato ripreso mentre rideva insieme a suo fratello Khéphren, che invece mantiene un’espressione seria, concentrata sulla partita.

Khephren Thuram
Khephren Thuram, durante una partita di serie A. – @ANSA

È importante chiarire che la review riguardava un possibile fallo da parte di Khéphren. Questo significa che l’attore della decisione era anche il fratello, con cui Marcus stava interagendo – un fatto che alcuni considerano significativo.

Per molti tifosi nerazzurri, però, quel sorriso è risultato fuori luogo, almeno nel momento: non solo perché l’Inter stava per subire la sconfitta, ma perché in un derby e con un gol che cambia il match, ogni dettaglio appare amplificato. L’idea che qualcuno nel campo possa sembrare distaccato può essere interpretata come mancanza di rispetto verso i compagni, la tifoseria e l’obiettivo stesso.

D’altra parte, chi difende Thuram sottolinea che l’avventura emotiva di una partita, specie dopo momenti altissimi come quelli del 4-3, può generare reazioni umane: un sorriso nervoso, una battuta privata, una reazione di alleviamento della tensione. Far coincidere tutto con un segno di disinteresse o atteggiamento sleale è un salto logico che non tutti accettano.

Le reazioni dei tifosi e la polemica social: divide il pubblico

Non è raro che un gesto del genere diventi virale, soprattutto dopo una partita così emozionante. I tifosi interisti – in molti casi delusi, amareggiati – hanno visto nella risata di Thuram un gesto di superficialità, quasi di sdegno verso la sconfitta o indifferenza verso il momento cruciale. Frasi come “non è professionale” o “mandatelo via!” sono emerse come reazioni immediate sui social.

Altri, invece, hanno preso una posizione più equilibrata: “Sta semplicemente parlando con il fratello”, “la review doveva controllare un possibile fallo di Khéphren”, “sono molto legati a livello familiare e non c’entra con l’atteggiamento da calciatore”. Qui emerge il contrasto tra aspettative altissime che si hanno nei confronti dei giocatori, soprattutto in momenti decisivi, e la dimensione umana, le emozioni private che esistono anche sotto le luci forti del professionismo.

Una parte del pubblico si interroga sul ruolo della società: quanto deve intervenire su questi aspetti? È solo un fatto personale o può avere ripercussioni di gruppo? Alcuni tifosi invocano una reazione ufficiale: chiarimenti, magari scuse, o almeno un segnale che la professionalità non sia solo parola. Altri aggiungono che l’Inter ha bisogno di coesione adesso, che questi episodi, per quanto piccoli, dividono e distraggono.

Interpretazioni, rischio d’immagine e cosa può fare l’Inter adesso

Il gesto di Marcus Thuram ha un impatto che va al di là della singola partita per vari motivi. Primo: l’immagine. Sportivi di alto profilo, giocatori che costano e che vengono acquistati per fare la differenza, sono costantemente sotto osservazione. Un sorriso al momento sbagliato può sembrare qualcosa di piccolo, ma può amplificarsi, diventare simbolico, usato da avversari, media e tifosi per costruire una narrativa di scarso impegno o di freddezza.

Secondo: la mancanza di chiarezza può alimentare il malumore. Se il giocatore o la società non spiegano cosa stava pensando Marcus in quel momento – che potrebbe essere qualcosa di banale – allora lasciano spazio alle interpretazioni negative. E nel calcio, soprattutto nei derby, l’emotività pesa molto.

Terzo: il rischio che episodi del genere incidano sul clima dello spogliatoio. Se i compagni percepiscono che qualcuno non è pienamente coinvolto, o che la società tollera atteggiamenti che i tifosi giudicano disdicevoli, può crearsi una tensione interna che si ripercuote poi in campo.

Cosa può fare l’Inter adesso per gestire la situazione? Alcune opzioni riguardano un chiarimento pubblico di Thuram, un confronto interno tra tecnico e giocatore e un richiamo alla concentrazione anche nei dettagli. Coinvolgere lo spogliatoio e mantenere la coesione appare fondamentale per evitare che un episodio personale diventi un pretesto per spaccature più profonde.

 

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