Tre punti in tre giornate, sei gol subiti, difesa ballerina: la squadra di Chivu sotto osservazione, serve reazione immediata.
La stagione 2025‑2026 di Inter parte con un avvio molto sotto le attese. Dopo tre giornate in Serie A i nerazzurri hanno raccolto appena 3 punti, frutto di una vittoria e due sconfitte. Il confronto con l’esperienza di Gasperini del 2011 emerge spontaneo: allora un inizio simile con poche certezze sul campo, errori evidenti, già da oggi la squadra ha poco margine per aggiustare rotta.
Numeri, statistiche e confronti storici che allarmano
Dopo i match contro Udinese, Juventus e una singola vittoria iniziale, Inter è ferma a 3 punti. Un dato che pesa, mai così male dalla stagione 2011‑2012 con Gasperini in panchina. All’epoca il club visse un avvio complicato, e molti tifosi sperano che oggi non si arrivi allo stesso epilogo.

I 6 gol subiti in sole tre partite confermano una fragilità evidente. La difesa ha mostrato incertezze, soprattutto nei momenti chiave. Tra uscite sbagliate, marcature perse e scarsa copertura in transizione, il reparto arretrato non ha convinto. Nomi come Sommer, Akanji, Bastoni e Acerbi devono ancora trovare equilibrio.
Nel confronto diretto con le big, la differenza è netta. I punti di distacco iniziano a pesare, specie considerando che i rivali diretti hanno approcciato il campionato con un altro passo. Eppure il mercato estivo aveva lasciato presagire ben altro: acquisti mirati, rinforzi in difesa e centrocampo. I numeri, però, raccontano una squadra ancora poco compatta, priva di automatismi efficaci.
Errori in partita, attenuanti e obiettivi immediati
Ogni gara ha mostrato errori precisi. Contro la Juventus, Inter ha subito gol in contropiede, lasciato spazi centrali e fallito letture fondamentali. I passaggi sbagliati si sono moltiplicati, e i movimenti senza palla sono mancati. L’attacco, con Thuram e Lautaro, ha vissuto fasi di isolamento. I nuovi innesti non hanno ancora inciso.
Le attenuanti non mancano. I nuovi acquisti devono adattarsi. Il tecnico Chivu, alla sua prima vera stagione da guida principale in Serie A, sta cercando di modellare la rosa. Il calendario è stato duro: due trasferte su tre, avversari esperti, poco tempo per rodare. Alcuni giocatori sono tornati da impegni internazionali solo pochi giorni prima delle partite.
L’obiettivo ora è chiaro: bloccare l’emorragia difensiva e ritrovare un assetto solido. Serve maggiore pressing tattico, più attenzione nelle seconde palle, meno errori nei rilanci. Il centrocampo deve fornire supporto vero, sia in fase offensiva che nella copertura. Le prossime sfide in campionato saranno decisive, ma lo sguardo è già rivolto anche alla Champions League. Non si può più sbagliare: ogni passo falso rischia di compromettere gli obiettivi stagionali.
