Il Milan esce dal confronto con il Bologna con tre punti pesanti e una prestazione che conferma la crescita della squadra di Allegri in termini di maturità ed equilibrio. I rossoneri hanno affrontato un avversario ostico e dimostrato di saper leggere le diverse fasi della gara. Con un direttore d’orchestra d’eccezione: Luka Modric.
Modric, 40 anni e una lezione di calcio a San Siro
La serata di San Siro è stata segnata dal protagonista assoluto: Luka Modric. A 40 anni, il fuoriclasse croato ha incantato il pubblico con una prestazione che ha unito classe, lucidità e resistenza fisica. Molti si aspettavano un utilizzo a spezzoni, da mezz’ora al massimo, ma il numero 10 ha giocato 97 minuti di altissimo livello, risultando primo per passaggi completati, tocchi, palloni giocati nell’ultimo terzo di campo e possessi riconquistati. Una prova totale, che ha mostrato come il suo calcio vada oltre l’età anagrafica: eleganza, tempi di gioco, lettura delle distanze e delle situazioni sempre impeccabile. Modric non ha bisogno di correre a ritmi folli per dominare, perché la sua intelligenza tattica gli permette di essere sempre nel posto giusto al momento giusto.
Prime tracce del Milan di Allegri
Al netto della sontuosa prestazione di Modric, prime tracce del Milan di Allegri. Non solo pressing alto e possesso palla, ma anche momenti di attesa e compattezza difensiva, con la linea di centrocampo schierata a protezione della retroguardia e la capacità di abbassarsi senza andare in affanno. I rossoneri hanno gestito con intelligenza il ritmo, scegliendo quando colpire e quando difendersi, dando l’impressione di una squadra consapevole della propria forza. L’identità tattica si è vista anche nella capacità di ripartire con rapidità e di sfruttare la qualità dei propri interpreti in fase offensiva, confermando che la squadra non vive soltanto delle giocate individuali, ma ha trovato un equilibrio collettivo che la rende solida e credibile nella corsa ai vertici della Serie A.
Leao, il ritorno che può cambiare la stagione del Milan
Tra le note più attese c’è anche quella legata a Rafael Leao. L’attaccante portoghese è pronto a rientrare dopo il problema fisico che lo aveva tenuto ai box, e il suo ritorno rappresenta un valore aggiunto fondamentale per Allegri. Con la sua velocità devastante, la capacità di strappare palla al piede e l’imprevedibilità nell’uno contro uno, il portoghese può trasformare il volto dell’attacco rossonero. Ma la sfida non sarà soltanto tecnica: il talento del portoghese dovrà accompagnarsi a una maggiore continuità mentale e a un impegno costante anche in fase di non possesso. Se Leao riuscirà a unire la sua qualità individuale a un atteggiamento disciplinato, il Milan potrà contare su un’arma in più per restare ai vertici.
