Rinascita rossonera, il Milan non concede nulla. Solidità e compattezza fanno la differenza

Rinascita Rossonera

Luka Modric, con la maglia del Milan. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 16, 2025

Solidità, ordine e strategia: il Milan ritrova compattezza ed efficacia dietro, e stende il Bologna senza lasciare spiragli.

Negli ultimi giorni il Milan ha mostrato segnali chiari di miglioramento difensivo: due partite consecutive senza subire gol e addirittura zero tiri in porta concessi contro il Bologna. Non è soltanto un dato statistico, ma un segnale che qualcosa è effettivamente cambiato nel modo di interpretare le gare, nella mentalità e nelle scelte tattiche. Ma cosa ha portato a questo netto progresso? In questo articolo approfondiamo le ragioni, le figure chiave e le implicazioni di questi risultati per il proseguimento della stagione.

La trasformazione tattica – cambiamenti visibili nella disposizione e nei ruoli

Uno degli elementi più evidenti che ha permesso al Milan di raggiungere questo livello di efficacia difensiva è la ristrutturazione tattica avviata da Massimiliano Allegri. In queste due partite, la squadra ha mostrato una disposizione ben più compatta rispetto al recente passato, con linee strette tra i reparti, movimenti coordinati e una maggiore attenzione situazionale.

Rinascita Rossonera
Maignan, portiere del Milan. – @ANSA

Innanzitutto, la linea difensiva si è dimostrata più attenta negli anticipi e nella copertura. I difensori centrali hanno limitato gli spazi tra loro, evitando che gli avversari potessero penetrare facilmente con passaggi filtranti. I terzini, pur non avanzando con continuità come in alcune partite più offensive, hanno garantito equilibrio e chiusure preventive. Questo ha reso il Milan molto più difficile da superare in velocità o in ampiezza.

Al centrocampo il miglioramento è arrivato con un maggiore impegno nelle fasi di recupero palla e una pressione più organizzata. I centrocampisti hanno lavorato con compiti precisi non solo in impostazione, ma anche in interdizione: intercettazioni, chiusure sui mezzi spazi e appoggio alla difesa quando necessario. Non è più solo la retroguardia a correre rischi, ma tutto il blocco squadra è responsabile.

Infine, la fase difensiva sulle palle inattive è stata curata nei dettagli. Muri di barriera ordinati, marcature preventive e una concentrazione che raramente si è abbassata nel corso della partita. Anche questi aspetti, che possono sembrare minimi, si sono mostrati decisivi per mantenere la porta inviolata.

Le componenti dell’assetto mentale e personale – leader, attenzione e turnover

Non bastano schemi ben oliati se non ci sono giocatori in grado di garantire applicazione, concentrazione e leadership. In queste ultime uscite, il Milan ha potuto contare su uomini chiave che stanno alzando il livello difensivo non solo individuale, ma anche collettivo.

Il portiere è tornato ad essere un baluardo non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Tra le due partite senza subire gol, si percepisce una fiducia maggiore: uscire, leggere l’anticipo, guidare la linea difensiva, essere propositivo quando serve. Non è solo fermare tiri: è impedire che il tiro stesso sorga.

I difensori centrali, come i terzini, hanno mostrato meno errori, più interventi decisivi. C’è meno permissività negli uno-contro-uno, meno spazio concesso alle ripartenze, meno distrazioni. Anche la scelta di uomini in panchina e i cambi nell’arco della partita sembrano più pensati per mantenere equilibrio, più che per inseguire il cambiamento estetico.

Ma la componente mentale è forse quella che ha fatto la differenza più grande: la squadra appare più attenta fin dal primo minuto, motivata a non concedere nulla. Quel famoso “atteggiamento da Milan” che molti invocavano è tornato a farsi vedere: aggressività giusta, pressing nei momenti opportuni, copertura nei momenti di difficoltà. È la consapevolezza che ogni errore, ogni pausa, può costare.

Anche il turnover (non lasciarsi sorprendere da stanchezza o cali fisici) sta giocando un ruolo: chi entra mantiene livello alto, chi gioca regge la pressione dell’intero reparto. È un Milan che non lascia “buchi” quando cambia interpreti, segno che il gruppo è ben allenato, coeso, preparato.

Implicazioni per il futuro – cosa può significare questo trend per campionato e obiettivi

Mantenere questa solidità difensiva può essere il fattore chiave per il Milan nel corso della stagione. Le implicazioni, se questo trend continuerà, possono essere molte e significative.

In primis, un Milan che concede pochi tiri in porta, pochi gol subiti, mette pressione sugli avversari. Non è necessario dominare sempre con il possesso palla, ma costruire il match in modo che siano gli altri a sbagliare. È una forma di forza differente, che può portare punti importanti anche nelle trasferte o nelle partite difficili.

In secondo luogo, la fiducia che ne deriva è moltiplicatrice: giocatori più sereni, meno ansiosi, compatti, con meno errori. Questo permette anche una gestione migliore della partita, sapere quando abbassarsi, quando spingere, quando aspettare. E questo può fare la differenza nei minuti finali, negli scontri diretti, nelle competizioni che richiedono resistenza mentale.

Poi c’è la questione dell’adattabilità: se il Milan mostra di poter restare chiuso dietro quando serve, pur mantenendo qualità offensiva quando può attaccare, diventa una squadra “ternaria”, capace cioè di cambiare pelle a seconda dell’avversario. Questo profilo è tipico delle squadre che vanno lontano.

Infine, sul fronte delle ambizioni: obiettivi europei, scudetto, coppe nazionali – tutto diventa più concreto se la difesa è un punto di forza. Campionati si vincono anche (e spesso) grazie alla solidità difensiva. Anche nei momenti di difficoltà, un Milan così può recuperare più facilmente.

Change privacy settings
×