Serie A, l’AIA ferma Fabbri e Marcenaro. Errore grave sul rigore di Nkunku

l’AIA ferma Fabbri e Marcenaro

Nell'immagine, Nicola Rizzoli responsabile del dipartimento arbitrale della CONCACAF. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 16, 2025

Rigore su Nkunku: ufficiale la bocciatura per un errore tecnologico che scuote la Serie A

L’AIA, dopo attenta verifica, ha ufficialmente ammesso l’errore sul rigore prima assegnato e poi annullato a favore del Milan per il fallo su Nkunku. A pagarne le conseguenze sono gli arbitri Michael Fabbri (Var) e Matteo Marcenaro (direttore di gara), che saranno fermati per errori giudicati gravi, soprattutto nella gestione del video-arbitraggio. La questione mette in luce non solo limiti tecnici, ma anche la crescente pressione sul ruolo del Var in partite decisive. Si apre ora il dibattito su trasparenza, formazione arbitrale e affidabilità della tecnologia nel calcio moderno.

L’errore sul rigore: cosa è successo e perché è grave

L’episodio che ha scatenato questa vicenda riguarda una partita di Serie A in cui inizialmente il Milan ha ottenuto un rigore per un presunto fallo su Nkunku. Successivamente, la decisione è stata annullata dopo l’intervento del Var. Il problema però non è solo nella decisione finale, ma nel percorso che ha portato a quella decisione.

l’AIA ferma Fabbri e Marcenaro
Arbitri con monetina sulla mano. – @ANSA

Nel dettaglio, il Var ha richiamato il direttore di gara al monitor, mostrando il contatto tra Nkunku e Freuler, che è meno netto rispetto a un altro contatto precedente con Lucumì, dove il fallo risultava invece molto più evidente. È proprio questa omissione della verifica del contatto più chiaro che viene considerata l’errore più grave: non tanto l’errore del campo, ma la mancanza di completezza e la selezione errata delle immagini da considerare al Var.

Questo genere di errore tocca il cuore della credibilità delle decisioni arbitrali: quando il Var non evidenzia ciò che è più evidente, il pubblico, le squadre e gli operatori del calcio perdono fiducia nel sistema. In un campionato dove le decisioni arbitrali possono influire pesantemente su risultati, classifica, motivate analisi tattiche e pressioni mediatiche, la correttezza dell’iter decisionale diventa tanto importante quanto la decisione finale.

Le sanzioni e le conseguenze per Fabbri, Marcenaro e l’AIA

L’AIA ha deciso che entrambi gli arbitri coinvolti saranno fermati. Per Fabbri, che operava come Var nella circostanza, è atteso uno stop per almeno un paio di giornate, anche se resta possibile che possa essere impiegato in campo (non nella posizione Var) in alcune partite, compatibilmente con i turni di riposo e disponibilità arbitrale. Per Marcenaro, che era in campo come direttore dell’incontro, il provvedimento pare sarà più leggero: almeno un turno di squalifica, giudicato come parte del normale turnover, ma comunque significativo visto l’impatto dell’errore.

Oltre ai provvedimenti individuali, c’è un richiamo implicito all’AIA stessa, che dovrà rivedere procedure e formazione legate al Var. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha confermato l’errore ma ha difeso la tecnologia come elemento essenziale del calcio moderno, pur ammettendo che non è infallibile. È probabile che vengano intensificati i corsi per arbitri e Var, con simulazioni su casi complessi, attenzione alla scelta delle immagini e al dialogo tra campo e sala Var.

Impatto sul campionato, fiducia del pubblico e prospettive future

Questo episodio porta con sé ripercussioni che vanno oltre la singola giornata. Innanzitutto, la fiducia del pubblico verso la giustizia sportiva viene messa alla prova: le tifoserie, ma anche gli appassionati neutri, guardano con crescente sospetto alle decisioni arbitrali quando emergono errori tecnici, specie in partite di rilievo. La credibilità del Var, che doveva essere la risposta moderna agli errori del campo, rischia di essere indebolita se episodi simili si ripetono.

In secondo luogo, per le squadre coinvolte può significare conti sbilanciati: un rigore assegnato o revocato può cambiare l’esito finale della partita, influenzare morale e pressioni psicologiche. Milan, Bologna e tutte le squadre che osservano il sistema arbitrale da vicino ne avranno consapevolezza: ogni decisione, ogni episodio, sarà analizzato nei minimi dettagli.

Infine, parlando di futuro, l’AIA dovrà investire su formazione, controllo di qualità e trasparenza. Potrebbe essere utile anche un’altra figura indipendente nei monitoraggi Var, oppure un protocollo che costringa a mostrare le immagini più evidenti prima di revocare decisioni controverse. Occorrerà equilibrio: la tecnologia deve restare supporto, non elemento divisivo. Solo così il sistema arbitrale potrà mantenere credibilità, equilibrio e serietà.

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