Atalanta cerca conferme dopo Lecce, il Psg vuole tenere alta la bandiera europea: al Parc des Princes sarà battaglia tattica e di orgoglio.
Dopo aver centrato una convincente vittoria in campionato contro il Lecce con un netto 4-1, l’Atalanta è pronta a tuffarsi nella Champions League. Il debutto, domani, non è dei più facili: i nerazzurri saranno ospiti del Psg, campione in carica, che finora ha fatto bottino pieno in Ligue 1. Per la squadra di Juric sarà un banco di prova importante, non solo per la classifica ma per capire se le certezze mostrate contro il Lecce possono reggere il confronto contro le grandi d’Europa.
Lo stato di forma di Atalanta: certezze e incognite
Atalanta arriva al match europeo con una convincente vittoria interna contro il Lecce, un 4-1 che ha dato segnali positivi sia dal punto di vista offensivo che difensivo. Tra le certezze, il ritmo elevato che la squadra di Juric è riuscita a tenere fin dai primi minuti, la solidità in fase di non possesso e la capacità di ripartire velocemente, sfruttando le fasce. È chiaro che queste componenti saranno essenziali se si vorrà sorprendere il Psg, che ha già dimostrato di essere una macchina ben oliata.

Tuttavia, non mancano le incognite. Una su tutte: le assenze. Atalanta rischia di dover fare a meno di Lookman, uno dei giocatori più pericolosi in fase offensiva, la cui assenza potrebbe impoverire la varietà di soluzioni offensive della Dea. Senza di lui, Juric dovrà trovare alternative, forse puntando su altri uomini di estro o su schemi che mettano meno pressione sul singolo e più sul collettivo.
Inoltre, il morale, pur essendo alto dopo il successo in Serie A, sarà messo alla prova dall’atmosfera che si respira fuori dal Gewiss Stadium. Il Parc des Princes non è una piazza qualsiasi: tifosi, storia, pressione mediatica renderanno il debutto molto più impegnativo. Atalanta dovrà dunque gestire nervi e intensità, evitando di subire subito la supremazia del Psg negli spazi e nella qualità tecnica. Se riuscirà a fare questo, potrà ambire a uscire con un risultato utile o almeno senza rimpianti.
Psg campione in carica: punti di forza, possibili vulnerabilità
Il Psg si presenta all’appuntamento come detentore del titolo, con una squadra costellata di stelle e un percorso finora perfetto in Ligue 1, dove ha vinto le prime quattro partite. Questi numeri non mentono: il club francese ha livello tecnico, profondità di rosa e abitudine a giocare le partite importanti, caratteristiche che lo rendono favorito nelle sfide europee, soprattutto in casa.
Tra i principali punti di forza si contano la qualità individuale: giocatori capaci di cambiare l’inerzia della partita in pochi minuti, la capacità di controllo del gioco, il possesso palla prolungato e la pressione alta. A ciò si aggiunge la fiducia che deriva dal successo recente, non solo in patria ma anche in Europa, che dà al Psg quella sicurezza mentale che serve nelle gare che valgono doppio.
Detto questo, anche il Psg ha delle vulnerabilità che Atalanta dovrà tentare di sfruttare. La dipendenza da alcuni giocatori chiave che, se assenti o in giornata no, indeboliscono molto la squadra. È il caso, ad esempio, dell’infortunio subito da Khvicha Kvaratskhelia, che si è allenato a parte alla vigilia: si profila un recupero possibile, ma con qualche rischio. Ci sono poi Dembélé e Désiré Doué, out per problemi fisici, che potrebbero limitare le opzioni offensive e la rotazione.
Infine, la pressione: giocare in Champions League da favorito può diventare un peso se le aspettative non vengono gestite bene. Errori difensivi o cali di concentrazione, anche nei momenti apparentemente tranquilli, potrebbero costare caro contro una squadra organizzata come Atalanta che sa colpire in contropiede e sfruttare la profondità.
Tattica, possibili formazioni e scenari del match
La partita sarà molto tattica, e Juric dovrà valutare attentamente la formazione iniziale, scegliendo un assetto che equilibri copertura difensiva e rapidità offensiva. Con Lookman in forse, non è da escludere una soluzione che preveda ali aggressive o punte mobili, magari con due attaccanti che pressino alto per disturbare l’uscita del Psg.
Difensivamente, la Dea dovrà stare attenta alla velocità e al dinamismo degli avversari, specie nei duelli uno contro uno sugli esterni. Sarà importante mantenere compattezza tra i reparti, evitare spazi in mezzo al campo e non irrigidirsi troppo nella propria metà campo fin dall’inizio: un atteggiamento troppo passivo potrebbe permettere al Psg di prendere il comando del gioco e costruire occasioni su occasioni.
Sul fronte del Psg, ci si aspetta un modulo offensivo, con costante ricerca del possesso e del fraseggio corto, ma anche la possibilità di verticalizzazioni veloci in profondità, specie se Atalanta alza troppo la linea difensiva o lascia spazi. La presenza o meno di Kvaratskhelia influenzerà profondamente il piano di gioco: se dovesse partire dal primo minuto, aumenterebbe la pericolosità sul lato sinistro; altrimenti, l’attacco potrebbe risultare leggermente più prevedibile.
Quanto agli scenari, ce ne sono diversi. Nel migliore per Atalanta, un pareggio o una sconfitta di misura, magari con la squadra in controllo per lunghi tratti. In uno scenario intermedio, la Dea potrebbe restare in partita fino alla fine, sfruttare contropiedi e calci piazzati per impensierire. Nel peggiore, se il Psg entrerà in partita con intensità, ordine e cinismo, Atalanta rischia di subire pressioni pesanti fin dall’inizio, con poco spazio per esprimersi.
